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Economia e lavoro | 06 febbraio 2021, 14:50

Artigianato artistico, il settore rischia il crack. De Santis: "Subito fondi o il rischio è l'estinzione"

Sono 533 le imprese attive a Torino con lavoratori e produzioni: flessione del fatturato del 70% per i manufatti artistici in vetro, ceramica e legno, -55% orafi e comparto riparazione, - 40% restauro beni culturali

La crisi degli artigiani artistici

Artigiani - immagine d'archivio

La crisi da Covid 19 ha messo in ginocchio le circa 553 imprese attive di Torino dell’artigianato artistico (1.650 in Piemonte) che lavorano vetro, ceramica, legno artistico, metalli pregiati, riparano orologi, restaurano beni culturali, tessono arazzi, realizzano ricami ecc.

Un settore, quello dell’artistico, fortemente legato al turismo in generale e alla possibilità degli spostamenti tra regioni.

Secondo recenti sondaggi effettuati da Confartigianato Torino, che ha analizzato l’attuale situazione di queste realtà artigianali, il settore ha subìto un vero e proprio tracollo, con la flessione del 70% del fatturato, per quanto riguarda i manufatti artistici realizzati in vetro, ceramica, legno; il settore orafo e relativo comparto della riparazione ha registrato un calo del 55% del fatturato. Il comparto legato al restauro dei beni culturali ha subito una flessione del 40% a causa della diminuzione delle commesse private e oltre a segnare un calo progressivo del 35% delle imprese negli ultimi 5 anni deve ora affrontare la crisi dovuta all’emergenza sanitaria che ha determinato un vistoso calo dei finanziamenti destinati ai beni culturali sottoposti a vincolo.

Il comparto dell’artigianato artistico sta vivendo una profonda crisi, che ne minaccia la sopravvivenza – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - alla mancanza di ricambio generazionale e alla competizione globale si sono aggiunte nuove problematiche legate al blocco progressivo del turismo e dell’economia. La pandemia da Covid e le restrizioni hanno portato alle estreme conseguenze le difficoltà in atto già da tempo, aggravate ora in modo drammatico dalla scomparsa del mercato turistico, dalla cancellazione delle Fiere nazionali e internazionali, dei mercati, degli eventi e cerimonie. Se non vi saranno interventi specifici di sostegno, la ripartenza, e la sopravvivenza di tante imprese, alcune storiche, potrebbe essere messa in seria discussione”. “Pur rappresentando una parte di tutto il comparto produttivo – continua De Santis – le produzioni artistiche, tipiche e tradizionali descrivono l’immagine vera e propria della cultura e delle radici del nostro territorio”.

Per Confartigianato Torino nel nostro territorio come nel resto dell’Italia, troppe di queste realtà scompaiono nel silenzio anche perché non reggono il ritmo delle produzioni industriali e perché, pur economicamente valide, la loro diffusione commerciale è limitata.

L’artigianato artistico – sottolinea Laura Malandrino, rappresentante artigianato artistico di Confartigianato Torino - costituisce un grande patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto made in Italy e made in Piemonte”. “Il “fatto ad arte”, per la sua capacità di essere pezzo unico e su misura – continua Malandrino - è per il nostro territorio e la nostra nazione un’enorme risorsa creativa e reattiva contro l’omologazione del gusto indotta dalla globalizzazione e rappresenta la difesa della memoria, dell’identità e della diversità”. 

Ma l’artigianato d’arte – mette in guardia Malandrino - è anche tra i settori a maggiore rischio d’estinzione, a causa degli alti costi d’impresa, delle difficoltà burocratiche e degli oneri nella trasmissione dell’attività e nella formazione dei giovani, dei problemi nella commercializzazione e del fenomeno della contraffazione. Ma con la chiusura di queste imprese, non sono a rischio soltanto i posti di lavoro diretti ma l’intera filiera del settore nonché la possibilità di immaginare, per chiunque, un futuro professionale nei mestieri d’arte del Piemonte.”

Confartigianato Torino, per questo, si batte in difesa del ruolo e dell’identità dei maestri artigiani, valorizzando le loro botteghe, luoghi privilegiati di formazione, di trasmissione di valori e di educazione al bello, dove nascono opere al confine con l’arte. In questo senso le azioni dell’Associazione per tutelare l’artigianato artistico e promuovere l’occupazione dei giovani attraverso una serie di azioni finalizzate a rilanciare l’apprendistato, agevolare la creazione d’impresa, favorire l’innovazione e la ricerca nelle tecnologie, negli stili e nei materiali, coordinare le iniziative di promozione d’immagine e di valorizzazione sul mercato ed avviare un nuovo rapporto tra artigianato artistico, design e arte. Ad esempio uno dei progetti realizzati in condivisione con la Camera di commercio di Torino e La Reggia di Venaria come Labcube Reale #Green che mette insieme le produzioni artigianali artistiche d’eccellenza come le ceramiche, i gioielli, il legno, i metalli lavorati, il vetro con la creatività dei designer con l’obiettivo di creare gruppi di lavoro eterogenei finalizzati allo scambio dei saperi.

Per sostenere le imprese che potrebbero rimanere fuori dal perimetro dei vari bandi nazionali  occorrono azioni forti, - conclude De Santis - che vadano nella direzione di un intero rilancio del settore, mettendo a disposizione sostegni straordinari, e che possano anche andare superare gli schemi dei codici Ateco e dei bilanci”.

Comunicato Stampa

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