Sarà discussa in consiglio comunale la mozione presentata dal capogruppo Pd Stefano Lo Russo a favore della candidatura di Torino a Capitale europea della Cultura 2033. Un atto che si accompagna a lungo percorso di ricerca conoscitiva avviato ad agosto dal presidente della commissione cultura Massimo Giovara, con lo scopo di confrontarsi con i principali attori- dalle fondazioni museali e teatrali alle comunità straniere - sugli elementi di forza che renderebbero il capoluogo idoneo alla corsa per l’aggiudicazione.
Nel corso dei mesi, sono stati auditi, tra gli altri, l’Università degli Studi e il Politecnico, il Teatro Stabile e Torinodanza, la Fondazione Torino Musei, le Case del Quartiere, i centri di protagonismo giovanile e le circoscrizioni, il Consolato di Romania, l’Alliance Française e il Goethe Institut.
“Lasciamo ufficialmente il testimone alla prossima amministrazione - spiega Giovara, che ha redatto una relazione finale dell’attività -, sottolineando fin da ora le peculiarità che arricchiscono il nostro territorio. Vorremmo anche coinvolgere l’area metropolitana e la Regione Piemonte, affiancando a Torino altri siti di interesse. E ci piacerebbe che si puntasse soprattutto sui giovanissimi, dato che saranno loro, tra un po’ di anni, a vivere eventualmente l’esperienza di Torino Capitale della Cultura”.
“Il gruppo di coordinamento del percorso - prosegue - dovrà essere il più possibile indipendente dalle amministrazioni locali. Si dovrà stabilire una timeline per ogni fase e un budget plan a breve, medio e lungo termine. E ci auguriamo che emergano nuovi progetti di rigenerazione urbana in concomitanza con la candidatura”.
Il dossier dovrà essere presentato nel 2027. E, da indicazioni UE, dovrà essere conforme agli obiettivi di sostenibilità e inclusione dell’Agenda 2030.
Di certo gli elementi attrattivi, sul piano internazionale, non mancano. A cominciare dai siti sabaudi Patrimonio Unesco, passando per i festival e le collaborazioni europee in ambito performativo; e, ancora, l’afflusso di studenti fuori sede che scelgono Torino come città universitaria, la ricchezza del tessuto associativo, l’aderenza a politiche sociali che spingono verso una diffusione della cultura in zone periferiche. E proprio da qui - su proposta della presidente del coordinamento delle circoscrizioni Francesca Troise - sarebbe opportuno lanciare programmi innovativi di rilancio, forti di passate e felici stagioni “off” lontane dal centro.
“Gli obiettivi per la candidatura si costruiscono assieme alla città - dichiara l’assessora alla cultura Francesca Leon -: ci dovrà essere un percorso bottom up, dal basso verso l’alto. E servirà un luogo fisico di riferimento in cui incardinare la candidatura. Uno strumento immediatamente disponibile potrebbe essere quello della Fondazione per la Cultura. Una volta stabilito il gruppo di lavoro multidisciplinare, ci sarà da lavorare sul nostro patrimonio”.
Il radicale Igor Boni (candidato alle primarie del centrosinistra a Torino) sul tema ha iniziato ringraziando "Massimo Giovara e Stefano Lo Russo, per l'avvio della discussione che dovrà portare al voto del Consiglio comunale sulla predisposizione della candidatura della nostra città. Il 2033 sembra lontanissimo ma così non è. Io ribadisco che dovremmo dedicare questo percorso, questa lotta comune, a Fiorenzo Alfieri. Con la cultura si mangia dal punto di vista economico e si nutre la mente".