Un urgente programma di vaccinazione dedicato ai volontari, al di là delle categorie per le quali il programma è già attivo, prime tra tutti la Protezione Civile e i servizi di trasporto sanitario. E' questa la richiesta di cui si è fatto portavoce il coordinamento dei Centri di Servizio del Piemonte, a nome di decine di realtà, inviando una lettera all'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi.
In Piemonte sono attivi oltre 40mila volontari in circa 2 mila realtà. Persone che in questi mesi hanno proseguito l'attività nonostante il rischio di contagio e che potrebbero mettersi a disposizione nella gestione degli hotspot per la vaccinazione.
“Sin dall'insorgere della pandemia- commenta il portavoce CSVPiemontenet Silvio Magliano, a nome di tutto il territorio - ormai un anno fa, il volontariato si è immediatamente mobilitato, nonostante le difficoltà connesse con la gestione dei protocolli e il rischio personale a cui i volontari si sono esposti".
"Vaccinarli – continua Magliano - avrebbe poi il merito di “liberare”, per le necessità connesse con il contrasto alla pandemia e per la campagna vaccinale, un gran numero di cittadini tradizionalmente pronti a dedicarsi ad attività sociali. L’attivazione di una campagna a livello regionale permetterebbe infine di organizzare un intervento organico e omogeneo sul territorio, superando eventuali iniziative locali, di cui alcune già attuate e poi magari subito interrotte”.
I nati nel 1951, le persone estremamente vulnerabili* e i caregiver potranno, da lunedì 15 marzo, entrare in lista per ricevere il vaccino anti-COVID. I piemontesi tra i 70 e i 79 anni (nati nel 1951 compresi) potranno esprimere la preadesione alla vaccinazione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it. Le persone estremamente vulnerabili e i caregiver potranno esprimere la propria adesione direttamente al loro medico di famiglia. "Tutto questo in teoria: perché in pratica molti medici non hanno ancora ricevuto né indicazioni né informazioni né dettagli da parte della Regione su come muoversi e su come procedere. Le continue segnalazioni che stiamo ricevendo in questi giorni danno la misura del fenomeno", denuncia Magliano.
"Mi chiedo e chiederò in Consiglio Regionale se il sistema funzioni e quali siano le ragioni dei casi di mancata o ritardata comunicazione. Anche con la chiarezza e il tempismo delle informazioni si combatte la pandemia".