"All'assessora non sembra importare che in Italia ci sono migliaia di bambini nati qui, che parlano italiano come lingua madre, che condividono con bambini di famiglia italiana le scuole, che tuttavia non possono essere considerati cittadini italiani perché la loro famiglia magari sta ancora lottando per la cittadinanza magari dopo anni di onesto lavoro sul territorio. Alla assessora sta bene la discriminazione su base razziale dei bambini". Lo dice il segretario regionale del Pd, Paolo Furia, attaccando Elena Chiorino sullo ius soli.
"Detta così suona male ma è di questo che vogliamo parlare noi invece: della creazione di un clima di eguaglianza e fiducia tra i bambini nelle nostre scuole, senza differenziazioni di cittadinanza. Praticamente tutti i paesi americani hanno lo ius soli. Similmente la Francia, la Gran Bretagna, la Germania, l’Irlanda. Si tratta dunque di una politica sensata, volta a migliorare l’integrazione e quindi a ridurre tensioni sociali e conflitti tra persone. Tutti gli Italiani ne avrebbero beneficio. Lo sa anche Chiorino, ne sono certo: però a lei e ai suoi Fratelli d’Italia conviene che si mantengano le tensioni legate all’immigrazione, altrimenti una parte importante dei loro argomenti di propaganda verrebbe meno. Drammatico, ma è così".
“Secondo l'Assessora Chiorino si pensa a tutto 'tranne che agli italiani' e, con questa frase, diffonde l'incommentabile campagna di Fratelli d'Italia 'No allo ius soli', che ha di straordinario solo un concetto pindarico come la 'furia immigrazionista della sinistra'", attacca Marco Grimaldi, capogruppo di Luv in Regione.
"Il problema, cara Chiorino, è che le centinaia di migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze di origine straniera nati in questo Paese sono già italiani, costretti ad attendere il compimento della maggiore età per ottenere la cittadinanza e pieni diritti. Spesso non hanno nemmeno mai visto il luogo di provenienza dei loro genitori. Tifano Ronaldo e Belotti, ascoltano Ghali o Elodie, mangiano pasta o cous cous esattamente come i nostri figli. Sono i compagni di classe dei suoi figli, cara Assessora. Invece di affaticarsi per negare loro qualcosa che gli è dovuto, trovi nel bilancio regionale i soldi per i voucher, che consentirebbero per esempio di acquistare i tablet per la Dad alle 55mila famiglie residenti in Piemonte che hanno difficoltà economiche".