Torino potenzia la sua rete d'accoglienza per le persone più fragili e riabbraccia il centro per senzatetto "La Sosta", chiuso anni fa a causa di problemi strutturali e ieri riaperto alla presenza dell'arcivescovo Cesare Nosiglia, della sindaca Chiara Appendino e dal prefetto di Torino, Claudio Palomba.
Il centro, in via Giolitti, quindi in una zona molto comoda per i senza fissa dimora, sarà aperto il martedì, il giovedì e il sabato, su appuntamento dalle 15 alle 18 e verrà gestito dalla Caritas e dalla comunità di Sant'Egidio. All'interno gli ospiti troveranno docce, potranno lavare gli indumenti e ridare i cellulari, oltre a una cena d'asporto (nel pieno rispetto delle norme anti covid).
Nosiglia: "Un primo passo"
La rinascita de "La Sosta" rappresenta un tassello importante per i servizi di accoglienza della Città di Torino, come ricordato da monsignor Nosiglia: "E' un inizio, entro il mese di aprile decideremo di estendere il piano d'emergenza freddo anche nei mesi estivi. Decideremo di non chiudere. Di lasciare tutto aperto sia di notte che di giorno".
"Per una Città, poter utilizzare un immobile mettendolo a disposizione per quest'attività è il vero significato di patrimonio bene comune. E' un segnale di speranza, di possibilità di inventarsi dei modelli nuovi" ha affermato la sindaca Appendino.
La dignità della persona al centro
"Obiettivo è superare difficoltà che esistono e raccogliere, individuare e costruire percorsi di autonomia: ci siamo chiesti come mai non siamo riusciti a farlo, a volte. L'apertura di oggi, coraggiosa, avviene in un luogo simbolico perché nel centro della città e perché prova a rivedere un modello di accoglienza che pone al centro la dignità dalla persona", ha concluso la prima cittadina.