Il ritorno del Piemonte in zona rossa e le restrizioni varate dal Governo per la prossima Pasqua stanno mettendo a rischio la sorpavvivenza del comparto turistico-ricettivo torinese, già fiaccato da un anno di pandemia che ha determinato una perdita di quasi 3 milioni di presenze turistiche. Per questo, Federalberghi Torino lancia l’allarme e auspica che le attuali settimane di zona rossa rappresentino l’ultimo necessario sacrificio per uscire dall’emergenza sanitaria e salvare almeno la seconda parte del 2021.
Aspettando le Atp Finals
Secondo l’associazione di categoria, con ulteriori chiusure nei prossimi mesi, il 2021 potrebbe chiudersi addirittura peggio del 2020 anche se una luce in fondo al tunnel inizia a intravedersi. I modelli previsionali, al momento non ancora supportati da prenotazioni effettive, rivelano che l’estate potrebbe essere positiva soprattutto per la montagna mentre per Torino e l’hinterland una vera e propria ripresa potrebbe aversi a partire da settembre con un picco importante a novembre in occasione delle Atp Finals.
Di qui la necessità di procedere con rapidità sul tema delle vaccinazioni e di riaprire al più presto i confini tra le regioni per stimolare un primo rilancio dei flussi turistici e consentire alle strutture ricettive, che da marzo 2020 non sono mai state obbligate a chiudere, di respirare nell’attesa di una ripresa definitiva.
Borio: "Deve essere l'ultimo sacrificio"
"Queste settimane di zona rossa devono essere l’ultimo sacrificio richiesto agli italiani, non si tratta più di un semplice auspicio ma di una formale richiesta perché il nostro settore non potrà reggere altre restrizioni agli spostamenti e chiusure a singhiozzo che penalizzano i flussi turistici, sia business che leisure – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – riteniamo fondamentale che la campagna vaccinale venga potenziata in modo da consentire almeno una graduale ripresa degli spostamenti nel corso dell’estate. Grecia, Regno Unito, Spagna e Portogallo sono pronti a riaprire ai turisti, l’Italia che fonda sul turismo il 13% del suo Pil non può restare il fanalino di coda".
Federalberghi Torino pone poi l’accento sul tema della sicurezza che passa inevitabilmente dalla vaccinazione del personale che opera nelle strutture ricettive ma anche dall’applicazione dei protocolli che si sono rivelati efficaci.
Speranze nella campagna di vaccinazione
"A livello nazionale Federalberghi ha già sottoscritto un accordo con i Sindacati per chiedere alle autorità competenti l’accesso tempestivo alla vaccinazione – prosegue Borio – non intendiamo sgomitare per passare davanti ad altre categorie ma riteniamo che proteggere il nostro personale consentirebbe di promuovere nei confronti della clientela, tanto italiana quanto straniera, un messaggio di sicurezza, di garanzia di qualità e attenzione alla persona per offrire soggiorni e vacanze serene e così rilanciare definitivamente il turismo e il brand Italia nel mondo".