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Eventi | 19 marzo 2021, 07:40

Il Museo del Cinema abbraccia le vittime di mafia: per le scuole, "I cento passi" in streaming con Marco Tullio Giordana

Con il contributo di Reale Mutua e la partecipazione di Libera, evento aperto su prenotazione agli istituti di tutta Italia

I cento passi

"I cento passi" di Marco Tullio Giordana

In occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (21 marzo), il Museo Nazionale del Cinema organizza per le scuole di tutta Italia la proiezione in streaming di I cento passi e, a seguire, l’incontro on-line con il regista Marco Tullio Giordana. Parteciperà anche Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera e referente dell'Associazione per l'Area Memoria.

Il film del 2000, pluripremiato alla Mostra del Cinema di Venezia, ai Nastri d'Argento e ai David di Donatello, è una storia di una ribellione, non solo contro la mafia, ma per la libertà e l’impegno civile, che vede protagonista il giovane attivista Peppino Impastato. Una lotta, la sua, attuata attraverso l’ironia, la sfida della sua voce alla radio e il coraggio di perdere tutto. I cento passi sono esattamente quelli che separano la sua casa, a Cinisi, da quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. 

Un capolavoro del cinema italiano, qui riproposto gratuitamente grazie al contributo di Reale Mutua.

"Questo non è un film sulla mafia, non appartiene al genere - dichiarò Giordana nel 2007 -. È piuttosto un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell'illusione di cambiarlo. È un film sul conflitto famigliare, sull’amore e la disillusione, sulla vergogna di appartenere allo stesso sangue. È un film su ciò che di buono i ragazzi del ’68 sono riusciti a fare, sulle loro utopie, sul loro coraggio. Se oggi la Sicilia è cambiata e nessuno può fingere che la mafia non esista, ma questo non riguarda solo i siciliani, molto si deve all’esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro allegra disobbedienza".

Manuela Marascio

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