La scherma sceglie Torino per far ripartire la propria attività agonistica, anche se a porte chiuse, dopo più di un anno di stop quasi completo a causa della pandemia di Covid-19.
Lo farà con una quattro giorni di gare, valide come fase regionale di qualificazione alle competizioni nazionali, suddivisa tra il weekend del 10 e 11 aprile al Pala “Gianni Asti” (ex Ruffini, ndr) e quello del 24 e 25 al palazzetto “Le Cupole”. Si partirà, come detto, questo sabato con le gare riservate agli Under 20 e agli Assoluti, mentre a fine mese sarà il turno di Under 17 e Under 14.
Una ripartenza importante e simbolica
Per tutto il mondo sportivo si tratta di una ripartenza importante e, a suo modo, simbolica: “Tornare in pedana - ha dichiarato la presidente regionale della Federazione Scherma Cinzia Sacchetti – è fondamentale per far capire che anche in un contesto così difficile è possibile proporre eventi in sicurezza attraverso il rispetto di disposizioni che seguiremo con il massimo scrupolo”.
Alla manifestazione si sono iscritti in 350 da 25 società piemontesi e gareggeranno nel fioretto, nella spada e nella sciabola maschile e femminile: “Rispetto all'epoca pre-covid - ha aggiunto Sacchetti – il livello di partecipazione è al 20%: gli atleti più forti parteciperanno direttamente alla fase successiva, in questo modo diamo la possibilità anche a quelli meno quotati di qualificarsi a una competizione di livello nazionale”.
Il ruolo della Città e la questione Club Scherma Torino
Un ruolo fondamentale nell'organizzazione dell'evento è stato quello ricoperto dall'amministrazione comunale, come riconosciuto dal vice-presidente vicario nazionale di FederScherma Maurizio Randazzo: “Voglio ringraziare - ha commentato – l'assessore allo sport della Città di Torino Roberto Finardi per aver permesso alla scherma di dimostrare la possibilità di organizzare questa manifestazione e ripartire, ma anche per aver consentito al Club Scherma Torino di trovare una soluzione definitiva alle problematiche emerse nel tempo”.
Agli elogi ha risposto lo stesso Finardi: “La cosa più importante - ha dichiarato – è cominciare a vedere l'uscita dal tunnel cercando di far ripartire una serie di attività a cui, purtroppo, non siamo più abituati da un anno a questa parte; quando si è potuto siamo stati gli ultimi a chiudere e i primi a riprendere rispettando i protocolli. Per quanto riguarda il Club Scherma Torino, siamo dispiaciuti che la vicenda sia finita in tribunale: nel corso di questi 5 anni di amministrazione abbiamo comunque organizzato molte manifestazioni nel migliore dei modi, riscuotendo grandi successi”.