Il lavoro (che spesso non c'è, ancora di più dopo la pandemia) resta la principale preoccupazione per i piemontesi. Lo dimostrano i dati del sondaggio svolto da Ires, secondo il quale la difficoltà legata a trovare occupazione angustia il il 27,1% degli intervistati è in cima ai principali problemi registrati a inizio 2021
Il dato è praticamente identico a quello dello scorso anno, anche se con una lieve diminuzione (era 27,8% quello nel 2020). Subito dopo vengono criminalità e sicurezza con il 22,8% (era il 24,7% nel 2020), quindi l'inquinamento con il 21,8% (in netto calo rispetto al 29,9% nel 2020) e le tasse troppe alte col 21% (anche in questo caso in calo rispetto al 26,8% nel 2020).
Il problema del lavoro è da anni tra quelli maggiormente segnalati dai Piemontesi. Certamente le limitazioni imposte dalla pandemia a molte attività economiche contribuiscono a farne il primo elemento di preoccupazione nel 2021. In proposito è bene ricordare che la pandemia ha colpito attività, quali ad esempio il turismo e la ristorazione, che avevano resistito bene alla lunga crisi economica degli anni precedenti. Non a caso tra categorie che esprimono maggiore timore per il lavoro, oltre ai giovani ed ai disoccupati, compaiono nel 2021 i commercianti.
Nel complesso, comunque, rispetto al 2020 diminuisce la preoccupazione per ogni motivo salvo la solitudine (da 9 a 11,3%), altro aspetto che può essere facilmente collegato alla riduzione dei contatti personali imposta dalla pandemia; le preoccupazioni ambientali (inquinamento, cambiamento climatico) sono quelle che diminuiscono di più.
La percezione dei Piemontesi sembra quindi segnata dallo stato d’animo causato dalla pandemia e dai rischi connessi, che probabilmente spingono ad un generale ridimensionamento delle altre paure, soprattutto quelle che possono essere sentite come più lontane dal particolare “quotidiano” di questi mesi così difficili.