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Attualità | 01 giugno 2021, 10:04

Centri estivi per dimenticare il lockdown: ecco le regole, con un occhio di riguardo per le famiglie in difficoltà

Lo scorso anno sono stati 650 i Comuni in Piemonte che hanno attivato almeno una struttura. Caucino: "Ora attendiamo il contributo economico del Governo". Pronti i ragazzi del Servizio civile volontario

Misurazione della temperatura all'esterno di una struttura estiva per ragazzi

Sono pronti a ripartire i centri estivi a Torino e in tutto il Piemonte

Con i primi caldi e la fine della scuola, sono pronti a riaprire i battenti in Piemonte i Centri Estivi. La giunta regionale, su proposta dell’assessore al Welfare, con delega ai Bambini, Chiara Caucino, ha infatti approvato le disposizioni per la gestione in sicurezza delle attività delle strutture che lo scorso anno hanno visto impegnati 650 Comuni. 
I centri sono pensati per bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni, tenendo ben presente le necessità di sicurezza e tutela della salute durante l’emergenza da covid-19. La giunta ha anche dato il via libera al coinvolgimento delle Fattorie Didattiche come risorsa per le attività estive e allo schema di accordo di gemellaggio in relazione all’impiego degli operatori volontari del Servizio Civile Universale nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da Covid19. 

Le strutture, oltre che dai Comuni, possono essere gestite da soggetti differenti come oratori, cooperative sociali, fattorie didattiche e altri ancora. Resta l'attesa - da parte della Regione - dei contributi economici. se ne saprà di più entro la settimana, con le determinazioni del Dipartimento della Famiglia. Per quanto riguarda la definizione dei criteri di accesso, particolare riguardo dovrà essere posto in favore delle famiglie in situazione di vulnerabilità o di fragilità conclamata e alle famiglie in cui entrambi i genitori o tutti gli adulti di riferimento lavorano.

"Credo fortemente nel ruolo dei Centri Estivi, che se lo scorso anno hanno rappresentato il primo vero ritorno alla normalità per i nostri bambini dopo il lock down, oggi consentiranno loro di recuperare integralmente la loro socialità attraverso il gioco, il piacere di stare insieme e di condividere esperienze - spiega l’assessore Caucino -. Mi auguro quindi che il Governo possa trasferirci presto le risorse per poter partire in totale sicurezza, grazie ad un adeguato e fondamentale contributo finanziario".

Sicurezza, ecco le regole 

Per quanto riguarda le sedi e la localizzazione deve essere possibile identificare una "zona filtro" per gli operatori e per gli utenti (per il triage ed operazioni di vestizione/svestizione anche relativa all'utilizzo dei DPI). La struttura deve essere dotata di segnaletica e materiale informativo con le indicazioni igienico comportamentali da tenere per contrastare la diffusione di Covid. 

Ogni gestore della struttura, tenendo conto degli ambienti a disposizione, sia interni sia esterni, e del numero di operatori di cui dispone, deve valutare il numero dei minori che è in grado di accogliere ogni giorno, considerando il rispetto del distanziamento fisico. Devono essere organizzati gruppi sulla base degli spazi diversi per lo svolgimento delle diverse attività in programma, prestando attenzione a non variare la composizione dei gruppi, nonché ad evitare durante le attività possibili contatti tra gruppi diversi di minori.

Andranno poi favorite il più possibile le attività all’aperto, tenendo conto di adeguate zone d’ombra, e l’organizzazione per turni dell’utilizzo degli spazi comuni in funzione della numerosità e delle dimensioni degli ambienti. Tutte le attività devono essere organizzate garantendo il necessario distanziamento sociale (con distanza interpersonale di almeno un metro) e senza lo scambio di oggetti. Per potenziare la funzione educativa e sociale delle azioni che verranno sviluppate, sarà possibile prevedere momenti di intersezione con soggetti, enti ed istituzioni che possano apportare contenuti specifici capaci di contribuire all’arricchimento dell’offerta a fini educativi, da svolgersi anche sul territorio. E’ ovviamente stata ribadita l’assoluta necessità di evitare assembramenti come le feste, comprese quelle periodiche con le famiglie.

Molto importanti le regole che riguardano i pasti: mense separate, dove possibile, e organizzazione su più turni. Massima attenzione per posate, piatti e bicchieri, che non dovranno essere condivisi. Sarà possibile la consumazione del pasto all’aperto, qualora gli spazi lo permettano, garantendo la distanza di sicurezza e rispettando la divisione dei gruppi.

La collaborazione con il servizio civile volontario

La Regione ha dato il via libera alla possibilità di impiegare gli operatori volontari del servizio civile universale nello svolgimento delle attività ricreative, affiancando e supportando gli operatori dei centri estivi, senza peraltro sostituirsi a questi ultimi nello realizzazione di compiti che richiedono una specifica qualificazione professionale. La possibilità di impiego dei volontari del Servizio Civile viene riconosciuta sia presso centri estivi già accreditati, sia presso strutture pubbliche che segnalano esigenze specifiche, sia presso organizzazioni private senza scopo di lucro non accreditate.

Le Fattorie Didattiche

Rientrano nell'organizzazione dei centri estivi del Piemonte anche le Fattorie Didattiche, dove i ragazzi potranno mettersi in rapporto con l'agricoltura nelle sue molteplici sfaccettature: attività economica, tecnologica, culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi, in equilibrio con i cicli della natura e dell'ambiente secondo un modello di sostenibilità. 

M.Sci

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