Altro che nimby e proteste ideologiche: quanto affermato dal Ministro della Transizione Ecologica Cingolani sulle proteste dei territori è una semplificazione degna della vecchia politica stretttamente legata alla lobby del tondino e del cemento", ha attaccato Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte.
"Lo vediamo in molti territori del nostro Paese e ne è un esempio lampante la situazione in Val di Susa. I cittadini della valle sono consapevoli da più di trent’anni e portano avanti una battaglia storica contro un’opera faraonica, dannosa e inutile non per pregiudizi ideologici, ma a fronte di una montagna di studi e di accertamenti verificati nel corso degli anni".
"Forse il Ministro dovrebbe ricordare che l’opera è stata bocciata già dalla Corte dei Conti europea, che nel 2020 ha affermato che i costi sono aumentati negli anni, che l'opera non porterà i benefici attesi e che i tempi di realizzazione saranno più lunghi rispetto alle stime. Un’ulteriore conferma rispetto a quanto stabilito dai tecnici chiamati dal Ministero a redigere la costi benefici . Saranno necessari fino a 50 anni per compensare le emissioni di CO2 prodotte per realizzare la Torino-Lione e che gran parte del territorio sarà occupata da cantieri militarizzati per decenni. Un disastro che farebbe trasalire qualsiasi ambientalista", prosegue la Frediani.
"Certo, già nelle prime audizioni del ministro della Transizione Ecologica Cingolani - eretto a simbolo del nuovo ambientalismo dal Movimento 5 Stelle – è stata palese la sua difficoltà anche solo ad evocare passi audaci verso una reale transizione ecologica e la sua visione di un sistema produttivo e di mercato vecchia e legata a logiche vetuste secondo cui le politiche ambientali non dovrebbero intralciare quelle economiche".
"Ci saremmo aspettati una politica in grado di ascoltare, riflettere e imporre svolte decisive, soprattutto da colui che ricopre un Ministero con un titolo così promettente. Ma a quanto per il nostro Paese non ci sarà nessuna svolta, anzi: al momento vediamo solo pericolosi passi indietro, più orientati verso uno scenario grigio che verde", ha concluso Frediani.