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Politica | 25 giugno 2021, 07:16

Marco Cappato a Torino per legalizzare l'eutanasia: “Liberi fino alla fine” [VIDEO]

Lanciata la raccolta firme per promuovere un referendum specifico: obiettivo 500mila sottoscrizioni entro il 30 settembre. In piazza anche il candidato sindaco di Torino Futura Ugo Mattei

Marco Cappato a Torino per legalizzare l'eutanasia: “Liberi fino alla fine” [VIDEO]

Per vivere liberi, fino alla fine”: è questo lo slogan che accompagnerà la raccolta firme per legalizzare l'eutanasia in Italia, promossa da diverse associazioni e movimenti politici e presentata ieri pomeriggio in piazza Castello a Torino con la partecipazione del tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni Marco Cappato, attivista di punta nelle battaglie civili e legali portate avanti negli ultimi anni. Eloquente, a riguardo, è stato il suo impegno in casi come quelli di Piergiorgio Welby e Dj Fabo.

La proposta di referendum abrogativo

L'obiettivo è quello di raccogliere entro il 30 settembre, ultimo termine utile per questa legislatura, le 500mila firme necessarie a promuovere un referendum abrogativo che intervenga parzialmente sull'articolo 579 del Codice Penale (introdotto nel 1930, ndr) eliminando la reclusione da 6 a 15 anni per chi commette omicidio del consenziente. La norma rimarrebbe comunque valida in caso di minorenni, persone inferme di mente – anche per abuso di alcol o stupefacenti - o in caso di consenso estorto con violenza, minacce o inganno. Questa condizione è ritenuta necessaria per poter successivamente introdurre la possibilità di richiedere un atto medico volontario per il fine vita.

Per Cappato si tratta di una sfida difficile ma da vincere a tutti i costi: “Vogliamo passare – ha spiegato – dall'indisponibilità alla disponibilità della vita umana, promuovendo l'autodeterminazione individuale e consentendo alle persone di essere libere fino alle fine senza imposizioni forzate; in tutti questi anni il Parlamento non ha mai speso un minuto sul tema e se non otterremo le firme necessarie non se ne occuperà mai. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno vissuto la sofferenza sulla propria pelle o su quella di parenti e amici, a chi è costretto ad andare in Svizzera dopo anni di udienze e spese altissime e anche a chi non riesce ad arrivarci”.

In piazza per firmare c'era anche il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi: “Per chi non ha malattie gravi - ha commentato – l'eutanasia può sembrare una questione secondaria ma è importante garantire il diritto di vivere degnamente così come quello di uscire in silenzio dalla vita se quella vita non è più sensata. Il diritto al suicidio è primordiale, senza la libertà di decidere da soli quanto smettere di vivere non ci può essere nessun altro diritto”.

Il sostegno del mondo della politica cittadina

A sostegno del referendum è intervenuta, in modo trasversale, anche la politica: “Come Movimento 5 Stelle – ha dichiarato il consigliere comunale Federico Mensiometteremo a disposizione i nostri banchetti in periferia per raccogliere le firme e autenticarle: questa battaglia non ha colore politico e la libertà di scelta è fondamentale”. “Se il Parlamento non interviene - ha aggiunto il candidato sindaco di Torino Futura Ugo Mattei significa che i partiti hanno paura. Costruendo i cittadini come consumatori hanno rimosso la morte come aspetto della vita umana”. “Nonostante la consapevolezza raggiunta dalla cittadinanza - ha infine affermato il presidente dei Radicali Italiani Igor Bonidentro al palazzo non hanno ancora il coraggio di affrontare questa tematica”.

Marco Berton

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