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Politica | 17 agosto 2021, 10:55

Lubatti (Azione): "L'idea di chiudere Porta Nuova per lasciare porta Susa è un assist ai No Tav"

Il consigliere comunale: "La proposta di Damilano è bizzarra, ma anche tecnicamente inconsistente: provocherebbe il collasso del passante ferroviario". Contrario all'idea anche Martinetti (M5S)

uomo seduto a un tavolo

Claudio Lubatti, consigliere comunale di Azione

"La proposta di Damilano, Candidato Sindaco del centro destra, di chiudere Porta Nuova per un'unica stazione a Porta Susa è bizzarra, tecnicamente inconsistente e rappresenta un formidabile endorsement a favore dei notav". Così Claudio Lubatti, consigliere comunale di Azione. 

"L'effetto sarebbe il collasso del passante ferroviario di Torino prima ancora di averlo finito, obbligando il Piemonte a rinunciare ad ogni progetto per rafforzare l'attestamento delle linee ad AV su Torino, potenziare e rendere più efficiente il SFM, consentire il transito di almeno 180 treni merci al giorno (tra le direttrici per Milano ed Alessandria) verso e dalla Francia. Sarebbe insomma la liquidazione del sistema ferroviario torinese e piemontese ed un grave pregiudizio alla realizzazione della Nuova Linea Torino Lione".

"Oggi - prosegue Lubatti - servono 20 binari per garantire l'attestamento dei treni passeggeri (AV ed SFM) e serve, ancora di più, il completamento della galleria del passante ferroviario tra Porta Nuova e Porta Susa, faticosamente riavviata dopo una sospensione durata anni, maturata dopo che qualcuno, improvvidamente, aveva proposto in passato l'eliminazione di Porta Nuova per un grande progetto di trasformazione immobiliare".

"Il risultato - prosegue Lubatti - è stata l'interruzione di una galleria già scavata nel Passante al 90%, che ha prodotto come effetto perturbazioni nell'esercizio del passante ferroviario con ritardi sistematici sulle linee SFM (provenienti da sud), danneggiando capacità e funzionalità dell'intera rete. Infrastrutture ferroviarie e trasformazioni immobiliari devono essere compatibili. Non si possono distruggere le infrastrutture, soprattutto ferroviarie, per consentire valorizzazioni immobiliari. Pensare che la stazione passante di Porta Susa, con i suoi 6 binari passanti, possa sostituire Porta nuova non è solo bizzarro ma pericoloso".

"Le città che crescono e vogliono essere nodi "centrali" della rete europea hanno stazioni passanti e si tengono ben care le stazioni centrali. Nessuna città pensa di rinunciare alla stazione centrale a Roma come a Milano, Napoli, Firenze e Bologna. A meno che l'esternazione parigina (alla Quais d'Orsay) non nasconda un progetto molto meno alto di valorizzazione immobiliare, non tanto dello splendido edificio che si affaccia su corso Vittorio, ma del fascio dei Binari che arriva fino a corso Someiller e prosegue poi fino al Lingotto", ha concluso Lubatti. "Per questo ancora una volta "esageruma nen" e se proprio vogliamo esagerare cerchiamo prima di valutare gli effetti delle cose che si dicono".

"Damilano vorrebbe chiudere la stazione di Porta Nuova per spostare tutto il traffico sulla stazione di Porta Susa: peccato che servirebbero interventi di miliardi di euro. Vecchia idea del PD che avevamo dimenticato volentieri", ha commentato Ivano Martinetti, consigliere regionale del M5S in Piemonte. "Stiamo parlando - spiega Martinetti - della ipotetica chiusura di una stazione di 20 binari per spostare tutto su una che attualmente ne ospita soltanto 6, che solo tramite investimenti per miliardi di euro si potrebbero forse raddoppiare con un cantiere decennale e lo sventramento del centro cittadino. Idea folle".

redazione

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