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Attualità | 24 agosto 2021, 07:31

Green pass: gli esercenti lo promuovono, ma lo "spauracchio" è l'inverno

Durante le prime settimane di 'certificazione verde' tutto è filato liscio, ma tra i locali torinesi serpeggia un'incognita: “Cosa succederà quando dovremo lavorare soprattutto all'interno?”

Green pass: gli esercenti lo promuovono, ma lo "spauracchio" è l'inverno

Come stanno andando queste prime settimane di Green Pass? In linea generale, gli esercenti del Quadrilatero Romano e di Vanchiglia promuovono la certificazione verde sia a livello di accettazione e collaborazione da parte della clientela che di funzionamento dell'app tecnologica per la sua verifica.

L'incognita dei mesi invernali

Tutto è filato liscio, però, in un periodo in cui si consuma prevalentemente all'esterno. La vera preoccupazione, a proposito, è rappresentata dai mesi tardo autunnali e invernali, quando i locali dovranno tornare a lavorare in modo assiduo anche all'interno: “Da quando è stato reso obbligatorio - sottolinea Stefano della pizzeria Le Rondini di piazza della Repubblica – avremo avuto al massimo 15 clienti all'interno del locale. Fino a quando staranno tutti fuori il problema non esisterà ma in molti ci stanno già chiamando per sapere come ci organizzeremo in inverno: sicuramente perderemo dei clienti ma è sempre meglio di un altro lockdown; l'app, invece, sta funzionando bene”.

Sulla stessa lunghezza d'onda sono anche Alessio Cogerino, titolare del PuntoSette di via Sant'Agostino, e i gestori del Barbiturici di via Santa Giulia: “Finora – dichiara il primo – non abbiamo avuto nessun problema perché mangiano tutti fuori, ci è capitato rarissime volte di doverlo richiedere mentre l'app l'avevamo già provata tra di noi e funziona”. “Le persone che vengono da noi - aggiungono i secondi – sanno già che se vogliono mangiare dentro devono avere il Green Pass, per ora è andato tutto per il verso giusto ma bisognerà vedere in inverno”.

Al coro si aggiunge anche un altro ristoratore di Vanchiglia, che preferisce restare anonimo: “Da quando è partita l'obbligatorietà - commenta – abbiamo lavorato praticamente solo all'esterno, non riscontrando alcun tipo di problema e nessuna contrazione nella quantità di lavoro. Aspetteremo di capire cosa succederà quest'inverno, anche a livello di regole, consapevoli di avere una clientela attenta e responsabile”.

Le difficoltà nella conciliazione dei tempi di lavoro

Dall'Antica bruschetteria Pautasso di piazza Emanuele Filiberto, invece, fanno emergere le criticità portate dalla conciliazione con i tempi di lavoro: “Essendo - spiega il responsabile Federico Buriosocostretti a controllarlo fisicamente, in alcune situazioni ci siamo trovati in difficoltà: da parte dei clienti non ci sono stati particolari problemi ma noi dobbiamo mettere una persona che fa esclusivamente quello, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Per quanto riguarda l'app, capita che ogni tanto non accetti il QR code al primo tentativo ma solo dopo ripetute prove”.

L'unico problema 'tecnico', infine, viene fatto notare da una nota vineria-bistrot del Quadrilatero: “Con il Green Pass rilasciato dopo una solo dose – afferma una dipendente – capita che il QR code non risulti valido. In questo caso facciamo accomodare i clienti nel dehors ma sono stati tutti comprensivi, compresi i turisti”.

Marco Berton

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