A seguito dell’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria degli azionisti di Finpiemonte della riduzione del numero degli amministratori, la Regione dovrà provvedere alla nomina del nuovo Cda.
Nell’immediato l’operatività aziendale sarà garantita dal Collegio sindacale e tramite le deleghe gestionali già attribuite ai dirigenti della società in occasione delle dimissioni del direttore generale. Così la risposta dell’assessore ai Rapporti con le società a partecipazione regionale, Fabrizio Ricca, rispetto alle richieste di chiarimenti sul futuro di Finpiemonte e sulle azioni che la Giunta intende adottare per garantire il buon andamento della finanziaria regionale, espresse durante la sessione del question time nelle interrogazioni della consigliera Monica Canalis (Pd) e del consigliere Ivano Martinetti (M5s).
L'assessore - con una risposta scritta - ha ricordato che la Giunta regionale nel luglio scorso ha approvato la modifica statutaria per la riduzione del numero dei componenti del Cda di Finpiemonte da 5 a 3, ritenendo come un organo di 5 componenti non appaia più giustificato dall’attuale configurazione della società e come un’eccessiva frammentazione dialettica possa rivelarsi ostacolo alla piena funzionalità della stessa. A seguito dei chiarimenti richiesti dalla Regione stessa nel corso dell’Assemblea straordinaria degli azionisti di Finpiemonte del 16 settembre scorso circa la decadenza o meno del Cda (tre componenti dello stesso organo amministrativo hanno già rassegnato le dimissioni) e dopo la disponibilità del vicepresidente del Cda di Finpiemonte a dimettersi, il Collegio sindacale ha risposto che l’attuale Cda debba ritenersi decaduto dal momento in cui le modifiche statutarie saranno iscritte nel Registro delle imprese e le dimissioni del vicepresidente del Cda saranno efficaci. Al verificarsi di tali condizioni la Regione metterà in atto gli adempimenti per la nomina del nuovo Cda.
"La vacatio di Finpiemonte è emblematica dell’aria che tira in Regione Piemonte: una nave senza nocchiero e senza rotta. Nebbia in Finpiemonte, nebbia in Giunta", il commento di Canalis. "Si è persa un'occasione - ha invece detto Martinetti - per fare chiarezza sui reali motivi che hanno portato alla paralisi della più importante società partecipata della Regione Piemonte e sulle possibili strategie per evitare in futuro situazioni simili. Ridurre in consiglieri d'amministrazione non sarà una garanzia sufficiente per governare, bene, una società fondamentale per il futuro del Piemonte e delle sue imprese".