I contagi sono in risalita in Italia e in Piemonte e mentre il Ministero della Salute valuta se estendere l’obbligo della terza dose per tutto il personale sanitario, sulla questione si è espresso il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “Ho sempre pensato che coloro i quali stanno attaccati a un letto di terapia intensiva, accanto a persone che vengono assistite in continuazione, debbano essere vaccinati”.
Terza dose al personale sanitario, parla Cirio
Il pensiero del Governatore è chiaro ed estendibile non solo a chi è a stretto contatto con un malato, ma a chiunque frequenti un presidio sanitario: “Vale lo stesso per chi assiste gli anziani, le case di riposo. Le case di riposo in Piemonte sono 700 e il 97% è Covid free. Perché? Perché sono tutti vaccinati, dal primo all’ultimo. Non spettano a me queste decisioni, ma la mia linea di principio è sempre stata che chi è esposto al malato debba vaccinarsi”.
I numeri che confortano
Come detto, i contagi sono tornati a salire ma, nonostante il trend sia confermato anche in Piemonte, la Regione continua ad avere dati piuttosto confortevoli a riguardo: “I numeri vanno guardati nella loro sequenza, più che quotidianità. Non posso isolare il dato di oggi. Sulle terapie intensive il dato mi conforta”.
“Dobbiamo continuare a tenere il livello d’attenzione alto e lo stiamo facendo, oggi stiamo inaugurando una nuova terapia intensiva per essere pronti” ha ribadito Cirio. Il presidente si è poi soffermato ancora una volta sull’importanza del vaccino come arma nella lotta al Coronavirus: “Serve consapevolezza: delle 23 persone in terapia intensiva, il 90% non è vaccinato. Il vaccino non esenta dal prendere il Covid, ma protegge delle conseguenze gravi del Covid. In intensiva, dove ti aggravi e rischi di morire, sono quasi tutti non vaccinati”.
La questione scorte di vaccini
E sempre a proposito di vaccini, Cirio ha fatto chiarezza sulla questione scorte, potenzialmente minacciate da un aumento delle somministrazioni: “La situazione è buona: non abbiamo criticità. Le avremmo solo se ci si orientasse su uno dei due vaccini. Ma dal momento che Pfizer e Moderna, come ci ha ricordato il generale Figliuolo, sono entrambi di qualità, se si continuerà in questa direzione potremmo usarli indifferentemente entrambi e non ci saranno criticità di scorte e approvvigionamento”.