Perché non c’è un Padiglione Europeo nei grandi eventi internazionali? È possibile costruire un sentimento europeo?
Questa la domanda alla base del progetto The European Pavilion ideato da The European Cultural Foundation, presentato oggi alle Ogr. “Può essere un movimento culturale per il futuro dell’Europa - ha spiegato André Wilkens, direttore della European Cultural Foundation - Un progetto innovativo che non c’era mai stato. Il mio sogno è che ci siano infiniti padiglioni europei che ci aiutino a consolidare il legame europeo e a guardare al suo futuro”.
Il risultato di due anni di lavoro
Frutto di due anni di lavoro e di collaborazione tra organizzazioni artistiche e culturali di tutta Europa, non è uno spazio fisico, ma un movimento culturale per re-immaginare l’Europa creando un sentimento europeo radicato tra tutti i cittadini dell’UE. Un laboratorio sociale per promuovere le collaborazioni trans-locali e trans-nazionali.
Il Pavilion nasce come collettivo di padiglioni di comunità locali che attraverso otto programmi e progetti intende affrontare le sfide più urgenti di oggi: alimentazione, gestione rifiuti, stato della democrazia, ascolto degli emarginati.
Un padiglione alla Biennale di Venezia?
Durante il primo incontro a Torino sono stati presentati i progetti sviluppati a Venezia, Palermo, Milano, Lubiana a cui sarà possibile particolare nel 2021 e nel 2022. Tra questi la commissione artistica a Ludovica Carbotta e i talk Next Europe proprio far riflettere il pubblico sul concetto di sentimento europeo che si terranno alle OGR.
Due membri del collettivo del EUPavilion ha presentato la prossima mostra online che sarà lanciata il 18 novembre con le otto proposte per realizzare la costruzione del primo padiglione europeo alla Biennale di Venezia.
Tra i partner del progetto anche la Fondazione Crt, mentre le Ogr Torino sono tra le organizzazioni che aderiscono alle iniziative.