“Noi stiamo con Maya, questa violenza non la accettiamo e la ribaltiamo”: è questo lo striscione comparso sotto al Tribunale di Torino in occasione del presidio di solidarietà organizzato nella mattinata di oggi, venerdì 12 novembre, in solidarietà alla ragazza che accusò un poliziotto di averla colpita con un pugno in faccia durante un fermo avvenuto nel 2017.
All'interno del Palazzo di Giustizia si stava svolgendo, nel frattempo, una nuova udienza del processo che, oltre a parte lesa, la vede accusata di oltraggio a pubblico ufficiale.
“Contro un sistema che legittima la violenza degli uomini sulle donne”
Il fatto denunciato sarebbe avvenuto all'interno della sede della polizia di via Veglia, in zona Mirafiori Nord, dopo che la diretta interessata si era fermata ad assistere a un controllo effettuato in piazza Vittorio su altri due ragazzi. A essere contestata è anche la modalità di gestione processuale, condotta attraverso modalità di vittimizzazione della ragazza, rea di non 'essersi lamentata', di 'non aver chiesto aiuto né l'intervento del personale sanitario'.
“Vogliamo stare vicino a Maya - hanno fatto sapere i manifestanti – ribaltando il punto di vista: siamo noi a puntare il dito contro un uomo violento e il sistema giudiziario che lo copre. Il presidio sotto al Tribunale è stato organizzato per dire basta alla violenza istituzionale che legittima le violenze degli uomini sulle donne”.
La performance “Un violador en tu camino”
I partecipanti al presidio hanno anche inscenato la performance 'Un violador en tu camino' (Uno stupratore sulla tua strada, ndr), ideata dal collettivo femminista cileno Las Tesis e rapidamente diventata uno degli inni internazionali contro la violenza di genere e il patriarcato, ripresa più volte anche dalla sezione torinese del movimento Non Una di Meno.