Emilio Scalzo, lo storico attivista No Tav arrestato lo scorso 15 settembre dai carabinieri, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale per dei fatti avvenuti al confine francese durante una manifestazione No Border, sarà processato dai giudici transalpini.
La Corte di Cassazione ha, infatti, respinto il ricorso avanzato dagli avvocati di Scalzo, scatenando la protesta del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione.
La rabbia dei No Tav
“Un attacco grave alla solidarietà che non lasceremo passare in osservato - scrivono i No Tav - da questa sera il presidio sotto casa si Emilio, a Bussoleno, diventa permanente. Questo è l’ennesimo atto repressivo nei confronti di chi, come Emilio, con grande generosità ha difeso i diritti dei migranti che ogni giorno tentano il passo del Monginevro per scappare da conflitti e miseria. Inaccettabile che tutto questo avvenga in un contesto di guerre, pandemia e con l’inverno gelato che avanza e che sta già facendo diverse vittime lungo il percorso”.