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Attualità | 07 dicembre 2021, 09:37

Museo dell'Omosessualità a Torino: costituito il comitato promotore

Oltre ai promotori Angelo Pezzana e Maurizio Gelatti, ne fanno parte personalità del mondo della cultura, della politica, dell’imprenditoria e della politica: da Chiara Appendino a Sarah Cosulich, da Nicola Lagioia a Beatrice Merz.

Museo dell'Omosessualità a Torino: costituito il comitato promotore


Angelo Pezzana
 e Maurizio Gelatti – presidente e co-presidente Fondazione Sandro Penna - FUORI! – il 20 ottobre avevano scritto al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, a margine della mostra di successo dedicata ai cinquant’anni del FUORI! (organizzata al Polo del ‘900 – Museo Diffuso della Resistenza), per proporre il progetto di aprire a Torino un museo dedicato alla storia dell’omosessualitàil primo in Italia.

Per supportare il progetto – in attesa di incontrare congiuntamente Regione e Città – è stato costituito un comitato promotore a cui hanno aderito personalità del mondo della cultura, della politica, dell’imprenditoria e della politica, da Chiara Appendino a Sarah Cosulich, da Nicola Lagioia a Beatrice Merz.

L’idea del Museo è nata per colmare una lacuna; per combattere discriminazioni e pregiudizi; per favorire la conoscenza e far conoscere battaglie di civiltà spesso dimenticate o non note alle nuove generazioni e per consolidare la fama di Torino come Capitale dei Diritti.

Ricca: "Combattere le discriminazioni non è appannaggio della sinistra"

"Sono assolutamente favorevole alla nascita di un museo che racconti la lotta per i diritti della comunità Lgbt. Certe tematiche che hanno a che fare con l’affermazione delle identità personali vanno intese come appannaggio di chiunque creda nella libertà e nell’autodeterminazione e non sono solo argomenti retorici da lasciare in mano, come clave, a determinate parti politiche - afferma l’assessore regionale alle Politiche Giovanili Fabrizio Ricca -. Ci sono ancora troppi Paesi nel mondo in cui le preferenze sessuali diventano motivo di persecuzione, questo è un dato intollerabile che dobbiamo combattere con dialogo e cultura".

redazione

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