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Economia e lavoro | 18 dicembre 2021, 07:20

Piccole e medie imprese, sotto l'albero una ripresa in mezzo ai dubbi

Alberto (Api Torino): "Non bisogna abbassare la guardia. Pesa il caro prezzi di bollette e materie prime"

operai al lavoro

Previsioni meno ottimiste rispetto al passo per le pmi torinesi

Una ripresa, si, ma con molti dubbi. Sia per la questione del caro bollette, sia per i costi delle materie prime, senza dimenticare le incertezze legate all'andamento pandemico. 

È la realtà che racconta l'indagine di fine anno di Api Torino, che rappresenta il mondo delle piccole e medie imprese torinesi. 

Ci sono segnali postivi, ma sono meno diffusi e più selettivi rispetto a sei mesi fa - dice il presidente, Corrado Alberto -. E’ la conferma parziale che un recupero c’è stato. Complessivamente tutti gli indicatori di performance congiunturale rimangono positivi, ma su livelli molto inferiori al semestre precedente e anche lievemente al di sotto delle aspettative formulate a ottobre 2021. E’ l’indicatore chiaro che non bisogna abbassare la guardia”. 

L’impressione - prosegue - è che ci sia una generalizzata diminuzione della fiducia nel futuro da parte degli imprenditori, c’è attesa degli sviluppi. Pesano, d’altra parte, in modo sempre più incisivo le persistenti difficoltà intervenute in questi ultimi tempi relativamente alle materie prime e al caro-bollette”. 

SEGNO PIÙ MA MENO FORTE

Gli indicatori congiunturali principali – dice Fabio Schena, responsabile dell’Ufficio Studi di API Torino -, sono ancora tutti postivi, ma in misura inferiore a prima. Il saldo Produzione è pari al +17,6%; il saldo Ordini al +17,2%; quello relativo al Fatturato +13,9%. Il saldo «ottimisti-pessimisti» è pari a +20,6%. Rispetto alle precedenti rilevazioni il grado di fiducia degli imprenditori subisce un significativo ridimensionamento, di circa venti punti (+46,3% a giugno 2021 e +41,8% a ottobre 2021). Fanno eccezione le imprese fortemente orientate verso i mercati esteri (il 18,7% del campione, che esporta oltre il 30% del fatturato), il cui saldo «ottimisti-pessimisti» segna +41,2%”.

INVESTIMENTI: LE MICRO MORDONO IL FRENO

Dopo il vertiginoso calo nel 2020, negli ultimi 12 mesi sono ripresi gli investimenti da parte delle piccole e medie imprese (60,8% del campione). Si tratta di una ripresa selettiva che esclude la maggior parte delle micro imprese: solo il 35,5% delle imprese fino a 9 addetti ha realizzato nuovi investimenti nel secondo semestre 2021.

OCCUPAZIONE, UN'AZIENDA SU DUE ASSUME

Il 52,5% degli imprenditori prevede nuove assunzioni in azienda per il prossimo semestre. Le forme di inserimento privilegiate sono: contratto a tempo indeterminato (22,8%); contratto di apprendistato (20,8%); contratto a tempo determinato (11,9%); contratto di somministrazione (7,9%). Per il primo semestre 2022 le previsioni sui livelli occupazionali si attestano al +1,0%, in linea con il saldo consuntivato nel secondo semestre 2021.

Massimiliano Sciullo

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