Italgas abbatte le barriere e si apre al quartiere Vanchiglia. Il luogo simbolo della storica società torinese di produzione e distribuzione del gas, con le strutture dei gasometri ancora ben visibili da Corso Regina e Corso Farini, ritorna nelle sue storiche mura dove, a partire dal 2026 e con piena operatività dal 2027, sorgerà il nuovo polo di Innovazione e Ricerca di Italgas, la società nata nel 1837 come Compagnia di Illuminazione a Gaz per la Città di Torino.
I numeri del nuovo progetto
Un investimento di 35 milioni di euro che prevede la riqualificazione di un’area di 44mila metri quadri: qui sorgeranno laboratori di ricerca per realizzare reti, impianti e tecnologie del futuro. Qui a regime lavoreranno circa 250 persone.
Il primo progetto è stato presentato ieri nel corso della seconda commissione della Circoscrizione 7, presieduta dal coordinatore Giuseppe Piras, alla presenza del presidente circoscrizionale Luca Deri, e dell’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Paolo Mazzoleni.
“La città ha accolto e sta accompagnando con grande interesse l’investimento di Italgas – ha dichiarato l’assessore della Città di Torino – . Si tratta di un investimento coerente con l’idea che abbiamo di una città dove sostenibilità, qualità dello spazio e crescita possono convivere positivamente e che conferma la vocazione della città come innovazione”.
Cosa prevede il progetto
Il progetto è stato sviluppato dallo studio di progettazione Giugiaro Architettura. Si basa sul principio di sostenibilità e intende recuperare il più possibile gli edifici già esistenti. Il lavoro interesserà poi una maggiore accessibilità del sito, il mantenimento del verde esistente e l’aumento di piante nell’area. Interventi riguarderanno poi l’efficientamento con l’installazione di pannelli solari (anche sulla tettoia del parcheggio dei dipendenti) che renderà praticamente autonoma a livello energetico la struttura, attraverso uno stoccaggio di batterie.
L’unica struttura che nascerà ex novo sarà l'hub per la. ricerca e l'innovazione, la cui silhoutte, riprenderà quella degli storici gasometri. Qui nasceranno i laboratori di ricerca, si svilupperà l’attività di cyber security ( il Cyber Range del gruppo, all’interno del quale saranno sviluppate e testate le caratteristiche di sicurezza informatica e resilienza degli apparati e dei sistemi digitali di nuova generazione) oltre alla formazione dei dipendenti.
Sarà poi presente un campo esterno per le prove delle nuove tecnologie, ma, quello che maggiormente è stato evidenziato, è la volontà di aprirsi ai cittadini, rendendo visibile all’interno l’intero lotto della società da via Farini.
L'apertura al quartiere
“Da un sito che inquinava e che era rumoroso -ha spiegato Mariagrazia Spadaro Norella architetto per conto di Italgas - nascerà un centro di innovazione che darà lavoro a 250 persone. Oltre a riqualificare, mantenendo la storicità e la bellezza del luogo, il desiderio è quello di guardare al futuro. Si tratta di un progetto ambizioso con cui vogliamo aprirci al quartiere. Abbiamo studiato il progetto nell’ottica di rendere permeabili le mura di Italgas: così si potrà vedere dentro”.
Mantenuta la targa al maresciallo Berardi
Il muro perimetrale è già in fase di smantellamento e messa in sicurezza. L’intervento ha reso necessario la rimozione della targa in memoria a Rosario Berardi, il maresciallo dei carabinieri ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse, mentre sostava in attesa del tram. La targa, che sorge proprio nel luogo dove avvenne l'assassinio, è stata consegnata al figlio Giovanni, presente ieri nella riunione di Circoscrizione. La porzione di muro non sarà abbattuta, ma sarà adattata al nuovo progetto. Lì sarà riposta, si stima entro ottobre, la targa commemorativa.