Torino avrà una nuova linea di metropolitana, ma non verrà utilizzata dai torinesi: servirà per le acque e per non inquinare il fiume Po. E’ stato già soprannominato “idropolitana” il nuovo collettore mediano che permetterà di smaltire le acque miste e di prima pioggia.
Queste ultime, unite agli scarichi di pulizia degli androni e dei marciapiedi, che risultano inquinati da idrocarburi e olii minerali, vengono attualmente riversate nel fiume Po. I lavori inizieranno nel marzo del 2022 e, salvo imprevisti, dureranno oltre 1.500 giorni. Più di quattro anni. Il costo stimato è di 146 milioni di euro. L’idropolitana avrà un diametro interno di 3,20 metri e correrà per 14,4 km sotto Torino, a una profondità di 20 metri per non interferire con i sottoservizi.
Il collettore mediano, un'opera strategica
“Si tratta di un’opera strategica, che avrà un impatto importante su Torino nei prossimi anni. E’ davvero un’infrastruttura importante” ha affermato Chiara Foglietta, assessora all’Ambiente alla Transizione Ecologica del Comune di Torino. Il nuovo collettore mediano, realizzato da Smat, consentirà di fare passi avanti nello smaltimento delle acque miste e di prima pioggia, alleggerendo il carico di quello attuale, ormai attivo da quasi 40 anni, ed evitando così che inquinanti si riversino nel Po, magari formando schiume inquinanti.
Verde e viabilità, l'impatto dei cantieri
A differenza della metropolitana utilizzata ogni giorno dai torinesi, i lavori non impatteranno in maniera così importante sulla viabilità. Questo non significa che non ci saranno problemi e disagi in superficie, anzi: il collettore aprirà diversi cantieri in più aree della città.
Solo per le bonifiche necessarie per individuare la presenza di eventuali residui bellici, per esempio, non mancheranno chiusure (temporanee) di porzioni stradali. In totale verranno abbattuti 365 alberi, per un valore complessivo di 1 milione di euro: le piante però verranno sostituite a fine cantiere. Per quanto riguarda la viabilità, verranno progressivamente aperti diversi cantieri nel corso degli anni. Il più importante? In corso Unità d'Italia, dove si stima che verranno chiuse fino a quattro corsie, due per senso di percorrenza. Negli anni, le attività sul suolo pubblico a verde impatteranno su 78.000 mq.
"Informeremo i cittadini sull'impatto ambientale e alla viabilità che l'opera avrà: cercheremo in tutti i modi di avere un impatto viabilistico il più breve possibile e so che Smat ci verrà incontro" ha promesso Chiara Foglietta.