Il Rapporto Rota boccia la prima edizione delle Atp Finals. Dopo il caos biglietti con ticket annullati all’ultimo per la riduzione alla capienza del Pala Alpitour imposta dal CTS, disdette conseguenti anticipate delle camere di albergo e degli alloggi prenotati su AirBnb, villaggio del tennis in piazza Castello inaccessibile ai visitatori a causa del pavimento reso dalla pioggia, arriva l’ultima tegola.
"Nitto non dà i dati sugli spettatori"
La ventiduesima edizione, dal titolo “Un anno sospeso”, è stata oggi presentata oggi in Commissione. Il professor Luca Davico ha fatto un focus, del documento elaborato del centro studi “Luigi Einaudi”, sugli impatti socioeconomici della pandemia nei settori istruzione, turismo, cultura e giovani. E il giudizio sulla prima edizione delle Atp Finals, che si sono svolte a Torino dal 14 al 21 novembre 2021, è negativo. In primis per la mancanza di trasparenza sui dati di quanti hanno assistito agli scambi dei giocatori al PalaAlpitour.
92 mila spettatori al PalaAlpitour, contro i 108mila possibili
“Finora – ha spiegato Davico – non è stata pubblicata nessuna cifra ufficiale sul numero di spettatori, né sul sito della Nitto, né da altri”. Gli organizzatori, al termine dell’evento, avevano comunicato un incasso di circa 15 milioni di euro. Ipotizzando che un biglietto medio costasse 163 euro, si stimano “circa 92mila spettatori”. Una cifra al di sotto di quella che avrebbe potuto accogliere il PalaAlpitour, pur con la capienza limitata al 60%. Secondo quanto ipotizzato dal centro studi Einaudi sugli spalti avrebbero dovuto esserci, sommando tutti i match, 108 mila persone.
A Londra 700 mila persone pre-Covid
Numeri decisamente inferiori a Londra, ultima sede delle Atp prima di Torino. L’ultima edizione pre-Covid del torneo tennistico alla O2 Arena ha avuto una media di 700 mila spettatori annui. Come sottolineato dal consigliere del Pd Pietro Tuttolomondo, il capoluogo piemontese ha ospitato l’evento sportivo in piena pandemia, che ha determinato oltre alla capienza ridotta anche un crollo di spettatori dall’estero.