Sono 161 i milioni che la Compagnia di San Paolo vuole mettere in campo per il 2022 sul territorio torinese (e non solo), in aumento di oltre due milioni rispetto al 2021 che già doveva "porre rimedio" ai danni della pandemia. Ecco l'iniezione di risorse che vuole dare continuità a quelle azioni che, nel corso degli ultimi dodici mesi, ha dato supporto e sviluppo a ben 1049 progetti. Il tutto in vista di un prossimo traguardo storico, visto che il prossimo anno la Compagnia compirà 460 anni.
Non solo erogazioni: "Vogliamo avere un'azione sempre più ibrida"
Comincia da qui il nuovo anno della fondazione di origine bancaria, nel solco di quel Piano Strategico Pluriennale che fissa il traguardo al 2024 (e che aggiunge cento milioni alla dotazione di partenza, arrivano così a un totale di 600). "Erogativo, ma anche operativo: così il nostro ruolo di fondazione vuole farsi sempre più ibrido - dice Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo -: lo dimostrano i nostri cantieri, di cui valutiamo sempre di più l'impatto e il cui ambito si fa sempre più ampio. Vogliamo aumentare anche l'effetto leva, passando da 2 a 5, per quanto concerne il nostro stanziamento e il volume di ciò che riesce a generare da altri".
Intanto prosegue la diversificazione del patrimonio: "Accanto alla quota istituzionale che vale il 40% del totale, c'è un 60% complementare gestito da Fondaco sgr, che diversifica attuando un piano sofisticato di posizionamenti, tenendo conto soprattutto dei rischi".
Sempre più flessibilità, per rispondere alle nuove esigenze
"I numeri da soli non bastano a spiegare che tipo di azione vogliamo mettere in campo - aggiunge Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione di corso Vittorio Emanuele -: non concetti astratti, ma molto concreti".
Di questi 161 milioni di euro, all'obiettivo Cultura saranno destinati 32,7 milioni per Cultura, 46,5 per Persone e 39,5 per Pianeta, mentre altri 35 potranno essere destinati in maniera trasversale. "Ma è importante la trasversalità di questi interventi, che si muovono tra saperi, opportunità, green e molto altro", dice ancora Anfossi.
Educazione, innovazione e intrusione sono i tre obiettivi principali. "Ma il lavoro svolto negli ultimi anni vuole soprattutto ridurre il grado di rigidità della nostra programmazione, aumentando la flessibilità della strategia - prosegue Anfossi -: in un anno capitano molte cose e si devono ascoltare le emergenze e cogliere le opportunità. Ecco perché la quota rigida si va riducendo man mano, vedendo crescere la quota flessibile. Allo stesso modo, cresce l'importanza dei bandi, rispetto agli stanziamenti che avvengono con altre tipologie di intervento".
"Continuità e ottimi rapporti con Intesa"
Ottimi rapporti con i vertici e continuità sono invece le parole d'ordine per parlare dei legami (forti) tra la Compagnia e Intesa Sanpaolo. Lo ribadisce lo stesso Profumo: "Ci sarà continuità di tipo complessivo nei confronti della governance, così come raccomandato anche dalla Bce in un momento così complesso. La facciamo nostra e la portiamo avanti". Dunque l'ad, Carlo Messina, ma anche il presidente Gian Maria Gros Pietro. "Alla base della formazione del nuovo consiglio ci saranno indicazioni che arriveranno dalla banca e che saranno pubblicate, crediamo, entro la fine del mese di febbraio".
"Auspichiamo che la banca, nel suo piano strategico, adotti una nuova visione per essere ancora più internazionale e attraente, oltre che digitale", conclude Profumo.