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Attualità | 28 gennaio 2022, 06:20

Cinema in ginocchio, Boggio (Agis): "Mai vista una crisi così. Perdite fino al 90% sugli incassi”

Pochi film in distruzione, le restrizioni per il covid e l’aumento della pirateria online portano il settore al limite. Tomelleri (Anec): "Ci sentiamo discriminati dalle norme nazionali"

Cinema in ginocchio, Boggio (Agis): "Mai vista una crisi così. Perdite fino al 90% sugli incassi”

“A Natale abbiamo registrato una perdita del 65%, in generale siamo tra -70 e -90% di incassi. Ho 69 anni e non ho mai visto una crisi come questa”. A parlare è Luigi Boggio, gestore del Cinema Idedal Cityplex di corso Giambattista Beccaria, nonché presidente di Agis.  

“Il settore dei cinema è l’unico che non riesce a riprendersi. Per noi gestori è un’agonia”. 

Pochi film in distruzione, la paura portata dal covid e l’aumento della pirateria online, stanno impedendo alla categoria di riprendersi. Dopo una breve boccata d’ossigeno data dall’arrivo nelle sale di “Spiderman: no way home”, i cinema stanno di nuovo affrontando un periodo di profonda depressione.

“Dal 24 dicembre, quando esplosi i contagi e si sono fatte più stringenti le normative, c’è stato un crollo verticale degli ingressi con perdite del 70/80%. Si sperava di esserne fuori, ma è stato peggio di prima”. 

Questo nonostante il rispetto delle norme di sicurezza, molto elevate nelle sale, in cui per accedere occorre il super green pass, è ancora negata la vendita del cibo, i biglietti si comprano online e l’aria è cambiata ogni ora. 

“Sono uno dei luoghi più sicuri: non si parla, non si mangia, si guarda davanti, abbiamo impianti di areazione che per legge devono fare ricicli costanti. Non ci risultano né a livello nazionale che internazionale ricerche sui cinematografi che abbiano registrato particolari focolai di covid”. 

Nonostante le difficoltà per ora i cinema locali resistono. “Non risultano locali che abbiano chiuso, ma siamo tutti molto preoccupati per il futuro”.

Arrigo Tomelleri, presidente di Anec, è altrettanto preoccupato: “Solo ieri, in tutto il giorno in Piemonte abbiamo avuto meno di mille ingressi. I gestori sono allo stremo delle forze. Il nostro è un settore che a livello regionale conta oltre 900 dipendenti, come li paghiamo senza ingressi?”.  

Tomelleri punta il dito anche sulla politica nazionale: “Il problema principale è quello della pirateria online. Nessuno fa niente per bloccare chi scarica abusivamente. Non abbiamo norme, ma ora più di prima il settore va difeso”.  

E su alcune regole per il contenimento del covid: “Dobbiamo poter tornare anche a offrire prodotti al bar. Che differenza c’è tra chi mangia pop corn al cinema e chi mangia al ristorante? Senza contare che il 31 gennaio riapriranno le discoteca. Ci sentiamo discriminati dalle norme nazionali”. 

Il presidente Anec riconosce l’impegno a livello regionale. “Si sta pensando a un piano triennale per salvaguardare la situazione, ma il 1° marzo dovremo restituire i prestiti ricevuti per il periodo di chiusura per covid. Se il mercato non si riprende non so come faremo”. E aggiunge: “Per tornare agli incassi del 2019 dovremo intervenire a livello di normative, ma anche così ci vorranno almeno due o tre anni”. 

Cosa fare dunque? “Ci deve essere prima di tutto meno paura tra la gente - spiega Boggi - deve tornare la voglia di andare al cinema. Poi dovrebbero uscire i film e contemporaneamente creare delle finestre di distribuzione: prima escono al cinema, poi sulle tv a pagamento e così via fino alla tv commerciale libera. Infine, dare un giro di vite sul grande problema della pirateria”. 

 

Chiara Gallo

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