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Cronaca | 01 febbraio 2022, 15:32

Alternanza scuola-lavoro, gli studenti tornano in piazza dopo gli scontri: "Picchiati perché volevamo ricordare un ragazzo morto"

Annunciata una nuova manifestazione venerdì 4, alle 10, in piazza XVIII dicembre

studenti liceo gioberti

"Vogliamo che sia la primavera calda degli studenti, ci siamo rotti le palle delle istituzioni che non ci ascoltano e che ci lasciano andare a morire in alternanza scuola-lavoro". Federico Bernardini è il presidente della Consulta degli studenti di Torino e venerdì 28 gennaio era in piazza Arbarello per manifestare dopo la morte di Lorenzo Parelli, il giovane di 18 anni deceduto in provincia di Udine durante l’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro.

Dopo gli scontri con la polizia, oggi pomeriggio, insieme ad altri ragazzi, ha annunciato una nuova manifestazione, venerdì 4 febbraio, alle 10, in piazza XVIII dicembre. L’obiettivo non cambia: dire no all’alternanza scuola-lavoro. Stamattina, intanto, è stato occupato il liceo classico Gioberti di via Sant’Ottavio, con le lezioni che saranno comunque garantite ai primi tre piani del plesso.

"Quel giorno - dicono gli studenti - abbiamo parlato con la digos per partire in corteo, non cercavamo alcuno scontro, non ci hanno fatto parlare ed è arrivata la prima delle molte cariche. Questa è una situazione inaccettabile, non si possono reprimere studenti di 14-18 anni che manifestano per un ragazzo morto e poi fare sfilare i no green pass che hanno occupato il rettorato".

Dimitri, che studia al liceo Cattaneo, dice: “Volevamo soltanto manifestare liberamente per la città. I gruppi no vax fanno cortei non autorizzati, stanno ammassati in piazza e la polizia non prende provvedimenti”. Per Sara: “Siamo noi che possiamo costruire il nostro futuro, non crediamo alle lacrime di coccodrillo che arrivano dalla politica, anche perché l’alternanza scuola-lavoro è una misura decisa dal Pd. Che ci vengano a raccontare che a Lorenzo piacesse andare in fabbrica non è importante, chiunque di noi quel giorno poteva essere sotto quella putrella. Deve essere chiaro che i giovani vengono picchiati perché la politica ha preso scelte sbagliate”.

Marco Panzarella

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