Sono fioccati i meme e le vignette satiriche da ogni parte, quasi a controbilanciare con la misura dell'ironia la tempesta politica che ha portato la (ri)elezione del Capo dello Stato. Ma a poche ore dall'esito della votazione per il vecchio-nuovo inquilino del Quirinale, Alberto Cirio - uno dei votanti a Roma in questa settimana così imprevedibile - preferisce puntare l'attenzione sull'essenza della vicenda che ha confermato Sergio Mattarella alla presidenza dell'Italia.
Lo fa in occasione dell'inaugurazione del nuovo centro vaccinale per bambini Humanitas, in corso Principe Oddone 30. Mettendo in chiaro che - al di là degli scenari nazionali - il centrodestra ha un "patto solenne da portare avanti per rispettare il mandato ricevuto dagli elettori: ci hanno votato, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega, per governare il Piemonte".
Il teatro Carignano, da Paganini a Mattarella
"Incontrando Mattarella poche ore prima dello scrutinio dei voti, gli ho ricordato la battuta che gli avevo fatto al teatro Carignano, in occasione della sua ultima visita, quando gli dissi che in quel teatro Paganini pronunciò la celebre frase 'Paganini non ripete', di fronte al re che chiedeva il bis. E gli feci notare che lui, invece, forse poteva ripetere"."La sua scelta - prosegue - si colloca nel solco di un concetto di credibilità e di stabilità e abbiamo grande bisogno di entrambe. Le abbiamo riacquisite dopo mesi bui grazie al presidente del Consiglio Mario Draghi e la conferma di Mattarella completa questo quadro".
"Mattarella la persona giusta. Devono cambiare le liturgie della politica"
Di certo, le ultime elezioni del presidente della Repubblica lasciano cicatrici che per un po' di tempo faranno fatica a rimarginarsi, soprattutto nel mondo dei partiti e del Parlamento. "Le persone sono giuste non solo per chi sono loro, ma per il momento in cui vengono scelte. E quella di Mattarella è una scelta giusta. Mi rammarica - dice Cirio - il fatto che potevamo farla una settimana prima, questo mi ha fatto capire che i tempi della liturgia della politica romana non sono più consone ai tempi dell'Italia e alla fretta e alle necessità che ha il nostro Paese. È tempo che questa politica cambi per dare risposte ai cittadini".
E continua: "Era complicato arrivare impreparati a una scadenza che conoscevi sette anni prima. Va semplificata una solennità che è giusta nel rispetto del ruolo, ma che è lontana anni luce da chi ha problemi ben diversi alla fine del mese. La politica, per riacquisire credibilità, deve cambiare anche questi metodi. Credo sia stata una lezione anche per la politica".
Gli effetti politici nel centrodestra (e non solo)
E chi parla (Toti, presidente della Regione Liguria) di un accordo con Calenda, Renzi e altri esponenti politici per la creazione di un nuovo centro, Cirio ribatte: "Io penso agli accordi tra le Regioni, per la Sanità e non solo e per mettere in sicurezza la salute dei piemontesi e degli italiani".
Ma non si sottrare al ragionamento interno alla geografia del centrodestra: "Non è tanto una questione di contenuti, ma - come hanno detto anche Meloni e Salvini - di metodo. È forse su questo che adesso ci si deve concentrare". E aggiunge: "nel centrodestra, così come nel centrosinistra, esistono sensibilità e punti di vista diversi, ma è normale che sia così. È naturale e giusto, in un'area così ampia. Dopo un'esperienza di questo genere servono domande sul metodo, non sulla sostanza: serve un modo per rispettare le sensibilità di tutti".
"Di certo, per quanto riguarda il Piemonte, come centrodestra abbiamo ricevuto un incarico forte da parte degli elettori e intendiamo portarlo avanti e rispettarlo fino al termine".
"Politica come servizio ai cittadini, altrimenti perde credibilità"
Di politica che deve imparare a cambiare, dopo l'esperienza al Quirinale, parla anche Stefano Lo Russo, sindaco della città di Torino. "La politica deve conservare e dare l'idea di uno spirito di servizio nei confronti degli cittadini - spiega -: soltanto così potrà mantenere la propria credibilità. Questa fase la si supera se si lavora bene insieme, in città come nella Regione e nel Paese. Bisogna ridare fiducia nelle istituzioni: condivido la critica all'immagine che è stata data in questi giorni e molti analisti segnalano la disaffezione della gente dalle urne e dalla vita democratica. E le elezioni del Quirinale non hanno dato un'immagine particolarmente brillante, almeno per come sono apparse all'esterno".