Grandi poteri comportano grandi responsabilità, diceva un famoso film. Ma qui è il Superbonus, a creare super-problemi: difficoltà, burocrazie, grattacapi e regole in continuo cambiamento. La quotidianità, per chi lavora nell'edilizia a vario titolo.
“Ci stiamo impegnando a fianco di imprenditori e imprenditrici nel quotidiano cambio delle regole, tra i provvedimenti disattesi e le restrizioni crescenti che rendono sempre più difficile il compito delle imprese nell’orientare se stesse e la clientela verso le migliori soluzioni economiche per poter utilizzare al meglio le detrazioni previste dalla normativa fiscale”, spiega il segretario regionale di CNA Delio Zanzottera.
La pubblicazione del Decreto-legge Antifrodi è stata giustificata per contrastare azioni speculative ingiustificate sul superbonus, investendo però del nuovo obbligo del visto di conformità anche i lavori col 50% o il 65%, mettendo da metà novembre in seria difficoltà le piccole e medie imprese. "Non appena sembrava essere giunti ad una mitigazione di tali adempimenti con l’emanazione di una norma che elimina l’obbligo di visto di conformità per lavori in edilizia libera o di importo inferiore a 10.000 euro, ecco l’ennesima novità che rischia di determinare un nuovo ostacolo alle piccole e medie imprese", spiegano dall'associazione di categoria.
Ieri, 8 febbraio a Roma, le Confederazioni dell’artigianato e della piccola impresa hanno ribadito l’urgenza di superare le forti restrizioni alla cessione dei crediti connessi ai bonus edilizi che stanno paralizzando gli investimenti, fermando i cantieri e provocando danni alle imprese che hanno praticato lo sconto in fattura.
Al riguardo CNA, Confartigianato e Casartigiani hanno sottolineato che modalità e criteri per il riconoscimento dei benefici sono stati oggetto di modifica ripetutamente solo nell’ultimo mese contribuendo ad alimentare incertezza tra le imprese ed i cittadini. In relazione a ipotesi di un nuovo provvedimento a breve per sbloccare le operazioni di cessione del credito, “chiediamo al Governo – hanno concluso CNA, Confartigianato e Casartigiani - la convocazione di artigiani e piccole imprese per un confronto costruttivo per individuare le soluzioni più efficaci per non bloccare il mercato”.