"La questione della nomina del nuovo sovrintendente del Teatro Regio è tutt’altro che risolta. Come già accaduto con il Museo Egizio l’ente Regione è stato messo all’angolo. Lo dimostra la mancanza di una presa di posizione da parte di una Giunta che è ci apparsa passiva di fronte alle mosse messe in campo dal commissario straordinario Rosanna Purchia, compresa la modifica della pianta organica a favore dell’avvocato Mulè, privo dei requisiti e delle competenze richiesti per essere direttore regionale ed, eventualmente, nuovo sovrintendente". A dirlo è Francesca Frediani, consigliera regionale del Movimento 4 Ottobre. "Troppe interpretazioni e applicazioni arbitrarie delle leggi fatte passare per lecite hanno reso traballante la risposta rassicurante della Giunta Cirio, interrogata oggi in aula sulla questione".
"La modifica di Statuto è stata una forzatura che ha permesso alla cerchia del Regio di plasmare il nuovo regolamento per seguire una linea già ben tracciata, per nulla osteggiata dal neo sindaco Lo Russo. Già ai tempi del commissariamento avevamo portato all’attenzione della Giunta tutti i nostri dubbi sul ruolo di Mulè, sull'applicazione della legge Madia e su alcune spinose questioni contrattuali e lavorative, e anche l’audizione ottenuta in Commissione Cultura non aveva risolto i nostri dubbi. Anzi, ci eravamo scontrati con un atteggiamento da 'non disturbare il manovratore' da parte dell’allora commissario Purchia".
"Il nostro auspicio era che la Regione fosse maggiormente attiva in una partita che interessa uno dei più importanti enti lirici del Paese e che mai come in questo momento avrebbe bisogno di politiche trasparenti e messe in atto con l’obiettivo unico di superare le gravi difficoltà vissute durante la pandemia".