Cantano in dialetto, anzi in 'italiacano', come ha spiegato il leader Roberto 'Bella' Bertu, quella sorta di slang che mette assieme l'italiano e il piemontese. I Trelilu, il quartetto cuneese divenuto negli anni ambasciatore di un intero territorio, per festeggiare i 30 anni di carriera iniziano in questi giorni il tour 'Lilumania', che andrà avanti fino all'autunno, che li porterà a cantare anche a Torino, lunedì 14 marzo dalle 20.45, per una serata speciale al teatro Alfieri in cui salirà con loro sul palco anche la scrittrice Margherita Oggero.
Con diciotto album sulle spalle (l’ultimo, “Lilumania”, che dà il nome al tour, con undici inediti e quattro evergreen è uscito lo scorso novembre, ndr), quella di Torino sarà una serata speciale, perché sarà possibile assistere al concerto, impreziosito dalle percussioni di Gilson Silveira e dal bassotuba di Gioele Barbero. Torinoggi mette a disposizione dei suoi lettori biglietti omaggio e altri a prezzi speciali: cliccando su questi spazi sono ancora disponibili in prevendita gli ultimi tagliandi.
Sono passati trent'anni da quella prima serata al Silver Bar di Caraglio in cui nacquero i Trelilu: assieme a Roberto, c'erano Filippo Bessone come cantante e Piero Ponzo al clarinetto. Ma già qualche mese dopo si aggiunse Francesco Bertone al contrabbasso, ma pur diventando quattro il nome rimase Trelilu: "Ci piaceva di più, suona meglio, tre come i moschettieri", scherza Roberto 'Bella' Bertu. Dal 2012, poi, è cambiato il cantante, con Filippo che ha scelto di lasciare il gruppo e al suo posto è arrivato Roberto Beccaria, soprannominato Magister Spiegazza, "perché ha sempre da dire e la sa lunga", come dicono i suoi compagni d'avventura.
Il Teatro Alfieri aveva ospitato già il concerto che celebrava i 25 anni di attività dei Trelilu, che dopo due anni complicati per via del Covid (anche se alcuni spettacoli nelle ultime due estati sono riusciti ugualmente a metterli in calendario) segna un nuovo inizio per il gruppo, che nel 2009 ebbe anche l'onore di suonare assieme al grande Lucio Dalla a Verduno. "Fu un momento indimenticabile, uno dei tanti bei momenti che abbiamo vissuto in una carriera che ci ha visto suonare tutti i generi musicali, dal rock al fusion, dalla musica latina al twist allo swing", sottolinea ancora il fondatore Roberto.
Sarà inevitabile anche un riferimento all'attualità, durante la serata torinese: "Stiamo soffrendo tutti per questa pazzia, anzi per dirla in dialetto 'piantumla li cun sta guera', non se ne può più", ha aggiunto Roberto. All'Alfieri sarà perciò riproposto, tra le varie canzoni, anche quella 'A pè sopet', che i Trelilu avevano composto per dire no alla guerra. "E' una esortazione alla pace, valido più che mai oggi, di fronte agli orrori di quanto sta accadendo in Ucraina". Perché anche in una serata di festa e di spettacolo non si può dimenticare quello che sta accadendo a due ore e mezza di aereo dall'Italia.
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