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Attualità | 19 marzo 2022, 15:24

Arte al Parco Michelotti, l'Assemblea scrive alla giunta Lo Russo: "Un passo avanti, uno indietro?"

Gli attivisti, che si erano schierati contro un nuovo zoo, ora temono che l'area verde possa essere di nuovo resa poco fruibile al pubblico

Cancello con cartelli

Nuove polemiche sul futuro del parco Michelotti

Nuove prospettive, per l'ex area dello zoo al parco Michelotti. Ma non tutti sembrano soddisfatti. Per esempio gli esponenti dell'Assemblea Michelotti, che ha deciso di scrivere alla giunta guidata dal sindaco, Stefano Lo Russo.

Nel documento, gli attivisti ricordano come l'Assemblea si sia formata "per contrastare la proposta di un nuovo modello di Zoo al Parco Michelotti promossa da Zoom, rivendicando la totale riapertura al pubblico del Parco, dopo anni d’abbandono e incertezze sul futuro dell’area. Un parco affacciato sul Po, ricco di valori naturalistici, prossimo al centro urbano e parte di un più vasto progetto di recupero delle sponde fluviali del tratto torinese del Po".

Il passo indietro e il percorso partecipativo

Poi venne il passo indietro. Niente zoo. Anzi, cominciò un "positivo processo di partecipazione di circa 2 anni, con numerosi incontri pubblici a cui parteciparono molti cittadini. In seguito vennero riaperte al pubblico la porzione del Parco Gio e l’area cosiddetta dell’Ippopotamo. Da qui nacque una Delibera di Indirizzo, con Linee Guida approvate dal Consiglio Comunale, che completavano il processo di riqualificazione di tutto il parco, tramite un intervento di Manutenzione Straordinaria che verrà ultimato a fine primavera. Nel frattempo, con un bando della Città, il complesso Acquario-Rettilario veniva dato in concessione a Marionette Grilli".

La "sorpresa" della mission culturale

"Sorprende che in marzo venga annunciata la partecipazione della Città a un Bando Ministeriale per trasformare il parco in un Museo di Arte Contemporanea, promosso dagli Assessori Purchia e Tresso, comunicando ai mezzi di informazione la volontà di dare a tutta l’area una “nuova mission culturale… con una vocazione per l’arte contemporanea”. Dopo anni di lotta e, poi, di processo partecipativo, dopo aver superato infiniti step burocratici, dopo aver accontentato pure la richiesta della Soprintendenza,si prospetta ora una nuova destinazione per il Parco, senza informare né coinvolgere i cittadini, “proprietari unici” del bene".

"Vogliamo essere coinvolti"

"Certo, inserire anche opere d’arte contemporanea all’interno dei parchi cittadini utilizzando strutture esistenti non è sicuramente un aspetto negativo, ma questo progetto tenderebbe nuovamente a chiudere tutta l’area interessata e a renderla non più fruibile per i cittadini. Chiediamo quindi che si riapra immediatamente un processo pubblico di partecipazione".

redazione

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