Scampato il rischio di vedere costruire prima il Palavolley e poi due studentati Edisu per le Universiadi 2025, i residenti di Parella si mobilitano perché il pratone di "Madonna delle Salette" non possa essere mai edificato. Sono oltre 1.850 i torinesi che hanno sottoscritto infatti la delibera di iniziativa popolare affinché il prato resti per sempre area verde. Ennesima mobilitazione promossa dal Comitato "Salviamo i Prati" in difesa dello spazio della Circoscrizione 4.
Ora "Prato Salette" destinato a servizi
La richiesta, contenuta nell'atto che dovrà essere discusso e votato in Consiglio Comunale, è di modificare la destinazione d'uso del terreno di 11 mila mq di proprietà comunale, che secondo l'attuale piano regolatore è a "servizi". Tradotto nel pratone di "Madonna della Salette" potrebbero essere costruiti parcheggi, ma anche impianti sportivi e casa popolari.
Polmone verde
"Noi - spiegano i firmatari - siamo contrari a tutte queste ipotesi. Borgata Parella ha pochissime aree verdi: per 130 mila abitanti, ci sono ben 23 supermercati". "È un polmone verde - aggiungono - capace di assorbire grandi quantità d’acqua che non vanno a invadere le aree limitrofe, di stoccare carbonio, di regolare la temperatura attraverso alberi, piante e suolo non edificato, con un effetto rinfrescante sull’ambiente grazie al processo di cattura ed evaporazione dell’acqua dalla vegetazione e dal suolo".
"Pratone delle Salette" sia solo a "verde"
La richiesta della delibera di iniziativa popolare è che, tramite una variante al Pgr, il "Pratone delle Salette" venga destinato esclusivamente a "verde di prossimità" per escludere qualsiasi possibile edificazione. Da parte dell'Amministrazione sono già stati fatti passi in avanti per preservare lo spazio verde: ieri è infatti stata cancellata dal bilancio di previsione 2022-2024 la proposta di cessione per costruirvi palazzoni per le Universiadi.
Grimaldi (LuV): "La Città deve impegnarsi per trovare aree così"
Una notizia accolta con soddisfazione dal capogruppo regionale di LUV Marco Grimaldi. "La Città - commenta - può e deve impegnarsi per trovare aree dismesse idonee a quel tipo di destinazione, senza compromettere il verde pubblico. Ci siamo candidati per trasformare Torino nel segno della giustizia sociale e climatica".