"Il tempo è adesso, dovremo fare scelte drastiche. E' il momento di dare un futuro a questa città: io farò la mia parte, ma chiederò ai torinesi di fare la loro". Chiara Foglietta, definita "super assessora" della Città di Torino, arriva dritta al punto e avverte i cittadini: i prossimi, saranno anni di grandi cambiamenti. Cambiamenti necessari, non procrastinabili. Che toccheranno le (tante) deleghe a lei assegnate: transizione ecologica e digitale, trasporti, parcheggi, viabilità, ambiente, innovazione e servizi cimiteriali.
Ma chi è Chiara Foglietta? Quali sono i suoi obiettivi da assessora? La visione e le scelte della mamma, paladina dei diritti civili, da sempre vicina al sindaco Stefano Lo Russo, impatteranno enormemente sulla Torino del domani.
Chiara Foglietta, lei è stata definita “super assessora” a causa delle molte deleghe a lei assegnate. Come valuta i primi mesi di lavoro e come gestisce la mole di impegni?
Tra poco saranno passati 5 mesi da quando siamo alla guida della Città e che ho assunto le deleghe. Vengo definita super assessora perché mi sono state assegnate deleghe importanti, che impattano molto sulla qualità della vita dei cittadini. Stiamo e sto lavorando tanto, lo si nota dalle occhiaie. Vorrei fare di più, avere più tempo: lavoro 14 ore al giorno e vorrei lavorarne di più, ma devo anche dedicarmi a mio figlio che è piccolo e a dormire, visto che l’età inizia ad avanzare. Pian pianino stiamo cercando di occuparci di tutti i quartieri, dei grandi temi e credo che i risultati inizino a vedersi.
È superato il derby "biciclette-auto" che ha caratterizzato l'era Appendino? Se sì, chi ha vinto?
No, il derby è tutt’ora in corso. Ho partecipato l’altro giorno a una commissione consiliare in una Circoscrizione e il tema è ancora quello. C’è chi è a favore delle auto e chi è a favore delle bici, quindi è purtroppo ancora attuale. Quello che continuo a dire è che gli utenti della strada sono tanti e vari, con potenzialità e impatti differenti: questa guerra non porta in questo momento a nulla di buono. Tutti gli utenti, dal pedone al monopattinista, passando per chi guida un’auto privata o in sharing, deve rispettare il codice della strada. È compito dell’amministrazione tutelare il più possibile chi occupa gli spazi pubblici, ovviamente chi è meno carrozzato come un pedone o una mamma e un papà che spingono una carrozzina, se hanno una difficoltà ad attraversare un marciapiede per qualsiasi motivo deve essere tutelato. Deve esserlo un ciclista su una corsia ciclabile, un monopattinista. Ma sempre rispettando le regole.
Un altro argomento tanto dibattuto quanto divisivo è quello legato alle pedonalizzazioni: in vista della stagione estiva, i torinesi se ne devono aspettare di nuove?
In vista della stagione estiva no, magari creeremo qualche sperimentazione ad hoc, temporanea. Ho fatto da subito un incontro con gli 8 presidenti delle Circoscrizioni perché ci tenevo a coinvolgerli e gli ho chiesto un elenco di vie, piccoli spazi che insieme ai loro coordinatori, coinvolgendo i cittadini, volessero andare a pedonalizzare. Sono stata molto chiara, mi piace essere così, ho detto che in questo momento non ho soldi a bilancio. Ma è necessario capire come restituire spazio al cittadino. Anche qui si crea una sorta di derby: quando uno pedonalizza, un pezzettino di strada va a togliere dei parcheggi. Ma ci tengo a dirlo, perché per me è importante: la pedonalizzazione non li toglie, o forse si. Ma si parte da un assunto sbagliato. Una pedonalizzazione va a restituire spazio alla cittadinanza.
Ztl. Dopo anni di polemiche, c'è un piano per rinnovarla o si tornerà indietro allo schema 7.30-10.30?
Attualmente riaccenderemo le telecamere della nostra Ztl Centrale con orario 7:30-10:30 ma stiamo lavorando in maniera costante a un nuovo progetto. Un nuovo progetto che non sarà esclusivamente sulla Ztl Centrale che siamo abituati a conoscere da 30 anni: parliamo di una superficie molto piccola, il 3% della città. I dati di Arpa ci dicono che la quantità di smog e di gas clima alteranti sono sparsi in tutta la città. Bene preservare il centro, ma ci sono zone ad alto rischio smog ma vale la pena pensare di portare la Ztl anche lì, con un orario segmentato.
Maggio è il mese dei grandi eventi: Eurovision, Salone del Libro. Arriveranno a Torino migliaia di turisti. Con una sola rete di metropolitana e un trasporto pubblico da anni in difficoltà saremo pronti ad accoglierli?
Ci saranno piani ad hoc, stiamo lavorando insieme come Giunta. Sono molto coinvolta dai colleghi che si occupano di grandi eventi e cultura. Laddove c'è bisogno di un incremento dei trasporti, lo facciamo o con la nostra partecipata (Gtt) o trovando soluzioni ad hoc. Saremo pronti e qualora non dovessimo esserlo, ci impegneremo notte e giorno per riuscire a trovare una soluzione adeguata alla portata di questi eventi internazionali.
Pensate a un orario esteso della metropolitana?
Per quanto riguarda l'orario esteso della metropolitana abbiamo già fatto grandi passi avanti, da inizio maggio si tornerà a un orario prolungato. Verranno poi ripristinati i servizi di Night Buster, per permettere alle ragazze e ai ragazzi di spostarsi con mezzi sostenibili, non inquinanti e sicuri perché dotati di telecamere. Vogliamo che possano godere del centro cittadino o delle zone della movida, utilizzando il trasporto pubblico locale e non un mezzo privato. Si tornerà poi a utilizzare la linea Star 1 che passa dal nostro centro cittadino: questa è una grande vittoria e un segnale di ritorno alla normalità.
Chi è Chiara Foglietta quando non veste i panni dell'assessore?
E quand'è che non veste i panni dell'assessore? Mai (ride). Solo quando dormo. Chiara Foglietta è una mamma, la mamma di Niccolò che tra un mese farà 4 anni. E' una persona che quando riesce cerca di godersi una cena con gli amici e le amiche, di andare a trovare la nonna con un po' di difficoltà perché il tempo è poco. E' una persona che sta cercando di dare tutta sé stessa alla Città, per lasciare una Torino migliore a suo figlio e ai suoi compagni di classe. Questo è l'obiettivo che richiede sacrifici alla famiglia, agli amici.
Nelle ore che le rimangono per dormire, quando Chiara Foglietta chiude gli occhi e immagina la Torino che dovrà riconsegnare tra 5 anni, a fine mandato, che Città immagina?
Quando Chiara Foglietta chiude gli occhi, spesso poi li riapre. Vicino al comodino ho un quaderno in cui mi appunto le cose che mi sono sfuggite durante la giornata, lo faccio perché so che poi il pensiero mi scappa. Come mi immagino Torino a fine mandato? Spero di sopravvivere (ride) e di restituire una Città più vivibile, sostenibile, in cui ci si fidi di nuovo a usare un mezzo pubblico. Che superi la guerra tra auto e bici. Alcuni spostamenti bisogna iniziarli a fare a piedi: fa bene, ne giova la nostra salute e dobbiamo essere consci adesso che bisogna intervenire ora o i nostri figli non avranno un futuro.
Ce lo ripetiamo sempre, ce lo dicono i ragazzi di Fridays for Future: il tempo è adesso, dovremo fare scelte drastiche. Non dobbiamo fare parole, ma fatti. Noi li stiamo facendo, io li sto facendo. Spero che nel 2026 la Città sia più vivibile e più civile, il tasso di inciviltà sta aumentando. Dobbiamo stringerci vicino e capire che ora è il momento di dare un futuro a questa città: io farò la mia parte, ma chiederò ai torinesi di fare la loro.