Tratto dal capolavoro del teatro canadese, scritto da Michel Tremblay, Le cognate è una graffiante satira del consumismo, ma anche il delicato ritratto di 15 casalinghe disperate.
Quindici donne ammalate dall'implacabile simbolo del consumismo: la raccolta dei punti-premio! Lo strumento subdolo e insinuante del marketing che, solleticando la vocazione del diligente collezionista con il gusto infantile del gioco, vuole convincerci che tutto è facile e tutto è regalato (sono 80 milioni le carte fedeltà oggi in Italia). Ma cosa succederebbe se una donna avesse un milione di punti da attaccare sugli album e chiamasse parenti e vicine ad aiutarla nella titanica impresa? La commedia di Michel Tremblay è l'esilarante meccanismo di un affollato incollaggio punti con contorno di invidie e facezie.
Le casalinghe disperate di Tremblay spettegolano e si accapigliano, appiccicano bollini e sognano lavatrici, in un crescendo di situazioni comiche che coprono baratri di solitudine e dolore. Il testo, scritto nel 1965, negli anni del massimo impulso del consumismo, è considerato il capolavoro della drammaturgia canadese, per lo straordinario equilibrio di comicità e tragedia, di linguaggio popolare e struttura moderna. Con le sue irresistibili trovate Tremblay sa descrivere con sensibilità il vuoto esistenziale di vite di donne, piegate dal perbenismo e dal malumore.
Le cognate è uno spettacolo "pop", per dare la misura di un'epoca che ha fatto aderire per la prima volta - e da allora per sempre - l'aggettivo "popolare" alle leggi del mercato.
A portarlo in scena la regista Maria Grazia Solano.
CINETEATRO BARETTI, via Baretti 4, dal 30 marzo al 1° aprile, ore 20, info www.cineteatrobaretti.it