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Attualità | 31 marzo 2022, 19:35

Per i 90 anni di Tullio De Mauro la sede torinese del Fondo raddoppia gli spazi per ospitare altri 1000 libri

Inaugurati i nuovi locali messi a disposizione da Fondazione CRT: i volumi in arrivo sono ancora custoditi alla Sapienza

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Per i 90 anni di Tullio De Mauro la sede torinese del Fondo raddoppia gli spazi

Torino consolida il suo ruolo di capitale della letteratura dialettale e delle lingue minoritarie grazie al Fondo Tullio De Mauro: in occasione dei 90 anni del grande linguista, infatti, la sede di via Arsenale 27/E ha raddoppiato la propria grandezza passando da 130 a 280 metri quadrati.

Un archivio sempre più grande

I nuovi spazi, messi a disposizione da Fondazione CRT (che ha anche permesso la digitalizzazione e la condivisione gratuita dell'archivio, ndr) e inaugurati questa mattina, permetteranno di aggiungere altri 1000 libri appartenuti al professore, e attualmente custoditi all'Università La Sapienza di Roma, in aggiunta ai 3400 già presenti qui e attualmente gestiti dalla Rete Italiana di Cultura Popolare: “In questo modo - dichiara la presidente Chiara Saraceno – oltre al deposito potrà trovare agevole spazio anche la fruizione dell'archivio. L'obiettivo è quello di sviluppare l'eredità di De Mauro anche come opera civile”.

Un luogo di incontro e confronto aperto

Grazie all'intervento di ampliamento verrà creato un luogo aperto all'incontro e al confronto tra la cittadinanza e scrittori, giornalisti, artisti e intellettuali: “Qui - commenta l'assessore a politiche sociali, diritti e pari opportunità della Città di Torino Jacopo Rosatelli – viene unita la ricerca linguistica all'intervento sociale, rimuovendo gli ostacoli che impediscono alle minoranze una partecipazione libera alla vita nella società. La Rete rappresenta non solo un bacino culturale ma un perfetto esempio di welfare generativo”.

Le opere presenti

Presso la sede del Fondo sono già presenti opere come una “Gierusalemme libberata” in ottava rima napoletana (Gabriele Fasano, 1689), le “Eneide” del 1699 (ad opera di Giancola Sitillo, pseudonimo di Nicola Stigliola) e diverse edizioni rare della “Divina commedia” in dialetto o lingue di minoranza. Oltre ai nuovi volumi, infine, è previsto anche l'arrivo di alcuni libri appartenuti ad Alberto Sobrero, linguista amico di De Mauro.

La cultura popolare - afferma il presidente di Fondazione CRT Giovanni Quaglia - è un valore che si moltiplica, trasmettendosi da persona a persona e di generazione in generazione nelle comunità: grazie anche alle nuove tecnologie, tuteliamo e promuoviamo questo straordinario patrimonio di saperi, che genera solidarietà, inclusione, innovazione, ed è un antidoto efficace contro il rischio di impoverimento sociale”.

Marco Berton

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