"Con la fine dello stato di emergenza pandemica, auspichiamo che sia finalmente data la giusta attenzione ad altre tre urgenze altrettanto gravi: la Giunta Cirio consideri finalmente una priorità la riduzione delle liste d'attesa, i servizi a favore dei troppi piemontesi che - non avendo potuto effettuare screening e controlli negli ultimi mesi - vedono peggiorato o compromesso il loro stato di salute e l'emergenza della salute mentale", auspica Silvio Magliano, Presidente del Gruppo dei Moderati in Consiglio Regionale.
"Queste sono tre priorità da affrontare subito, sempre considerando che il Covid non è sparito e che anzi gli ultimi dati relativi alla nostra regione sono in controtendenza rispetto alla regressione del virus in Italia: se nell'intero Paese i contagi sono in frenata (ieri poco più di 73mila nuovi casi), in Piemonte i contagi sono in forte risalita (oltre 3.500 solo ieri). La fine dello stato d'emergenza non significa - è evidente - fine della pandemia".
"Chiediamo dunque a questa Giunta, come Moderati, di recuperare il tempo perso, tornando a garantire cure e controlli tempestivi per le malattie oncologiche, mettendo mano ai piani della cronicità (sono decine di migliaia di piemontesi che aspettano servizi adeguati) e investendo in maniera congrua, finalmente, sulla difesa della salute mentale (attendiamo ancora, per esempio, la riapertura a pieno regime dei Servizi Psichiatrici al Mauriziano di Torino)".
"La riduzione o l'interruzione dei ricoveri, della diagnostica, degli esami di screening (e, più in generale, della prevenzione) e delle operazioni - dalla chirurgia all’oncologia, dalla terapia intensiva alla traumatologia - negli ultimi due anni ha troppo spesso costretto al rinvio delle cure i pazienti “non Covid”. Secondo un recente studio dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), in tutta Europa le diagnosi mancate di tumore ammontano a 1 milione dall’inizio della pandemia. Si teme un incremento del numero di nuovi casi, che potrebbero crescere del 21% entro il 2040".
"Sul fronte delle cronicità, i dati mostrano un calo del 20,3% delle prestazioni ambulatoriali e specialistiche (fonte Istat); 2 milioni in meno sono le prestazioni indifferibili (-7%, fonte Istat); 1,3 milioni i ricoveri in meno (- 17%, fonte Corte dei Conti), con un 13% in meno di ricoveri in chirurgia oncologica e un 20% in meno di ricoveri in ambito cardiovascolare e cardiochirurgico. Metà delle persone contagiate dal Covid manifesta disturbi psichiatrici, con un’incidenza del 42% di ansia o insonnia, del 28% di disturbo post-traumatico da stress e del 20% di disturbo ossessivo-compulsivo; inoltre il 32% di chi è venuto in contatto col virus sviluppa sintomi depressivi, un’incidenza fino a cinque volte più alta rispetto alla popolazione generale. La sindemia da Covid-19 e disagio psichico riguarda anche chi non è stato toccato direttamente dal virus: tra i familiari dei pazienti deceduti, almeno il 10% rischia una depressione entro un anno. Queste cifre e queste percentuali sono state recentemente pubblicate da “Quotidiano Sanità”. I nuovi casi di depressione, stimano gli psichiatri, sono centinaia di migliaia".
"Questi dati sono eloquenti e preoccupanti e dimostrano che un cambio di marcia è necessario: come Moderati lo chiediamo alla Giunta e verificheremo che sia finalmente messo in atto. Solo chi non vuole vedere questi dati può pensare che queste non siano priorità: porteremo il tema in Aula, facendoci portavoce delle richieste e delle esigenze dei piemontesi", conclude Magliano.
''Oggi finisce lo stato d'emergenza dal punto di vista amministrativo, ma non solo non finisce l'emergenza legata alla carenza di personale, con circa 5500 unità fra medici, infermieri, oss e amministrativi che attendono di essere stabilizzate, inoltre dobbiamo constatare che la vera emergenza è diventata la gestione ordinaria della sanità: le liste d'attesa interminabili (fatta eccezione per le emergenze) sono una negazione di fatto del diritto alla salute per tantissime persone”, dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
“A oggi, se si cerca di prenotare al CUP una visita allergologica, si trova posto a Chivasso a maggio, a Venaria a dicembre ma a Torino mai - prosegue Grimaldi - per una spirometria si può andare a Pinerolo a settembre o aspettare un posto al Mauriziano fino a novembre; per un'ecografia mammaria c'è posto a giugno a Ivrea ma alle Molinette nel gennaio del 2023, mentre se si vuole effettuare una tomografia retinica si deve andare a Nichelino e non prima del marzo 2023. È una situazione insostenibile, che grava in gran parte sulle spalle proprio di quei precari che la Sanità non sta assorbendo”.