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Cultura e spettacoli | 02 aprile 2022, 13:20

Lo Russo 'promuove' il nuovo sovrintendente del Teatro Regio: “Jouvin nomina prestigiosa”

Il sindaco di Torino motiva la scelta del vice-direttore generale del Theatre des Champs-Elysees: “Formazione economica, robusta carriera professionale e lunga esperienza nei teatri d'opera”

Lo Russo “promuove” il nuovo sovrintendente del Teatro Regio: “Jouvin nomina prestigiosa”

Lo Russo “promuove” il nuovo sovrintendente del Teatro Regio: “Jouvin nomina prestigiosa”

Dopo le anticipazioni di ieri, questa mattina è arrivata l'ufficialità sulla proposta del nuovo sovrintendente del Teatro Regio di Torino: a ricoprire il prestigioso incarico per i prossimi 5 anni, e un compenso di 150mila euro lordi all'anno, sarà l'attuale vice-direttore generale del Theatre des Champs-Elysees Mathieu Jouvin. Adesso la palla passerà al ministro della cultura Dario Franceschini, che avrà il compito di ratificare la nomina, avviare definitivamente il nuovo corso con a capo il 43enne francese e porre definitivamente fine al periodo di commissariamento.

Lo Russo sulle motivazioni legate alla scelta

Il sindaco Stefano Lo Russo, presidente del Consiglio di Indirizzo del teatro, ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla scelta di Jouvin in un ruolo così delicato su una rosa di ben 25 candidati: “Si tratta - ha sottolineato – di una nomina prestigiosa perché abbina a una formazione economica una robusta carriera professionale e una lunga esperienza nei teatri d'opera, consolidata a Lione e poi a Parigi. Nel corso degli anni, inoltre, ha dimostrato una spiccata attitudine a ruolo di responsabilità come questo nonostante la giovane età anagrafica”.

Una nuova fase per il Teatro Regio

Adesso, per il Regio si aprirà un altro capito della propria storia, un capitolo in cui le parole d'ordine saranno 'armonia' e 'futuro': “Jouvin - ha proseguito il primo cittadino – può rappresentare, anche in virtù della precisa e rigorosa selezione portata avanti dal Consiglio, una nuova fase del nostro teatro. A guidarci sarà uno spirito rinnovato e positivo, basato su 3 esigenze fondamentali: riportare serenità, condizione fondamentale per lavorare nel mondo della cultura, dare stabilità nel governo dell'ente con orizzonti temporali lunghi, e dare una prospettiva in un'ottica di consolidamento nazionale e internazionale”.

La fase di transizione

La fase di transizione, nel frattempo, verrà guidata dall'attuale direttore artistico Sebastian Schwarz, chiamato a chiudere la programmazione della stagione 2022/2023, e dal direttore generale Guido Mulè, che affiancherà il nuovo sovrintendente nel periodo di 'ambientamento': “La speranza - ha concluso Lo Russo - è quella di riuscire a iniziare a lavorare già a partire da maggio: il piano di risanamento procede bene, il clima è collaborativo, le questioni da affrontare saranno molte ma Jouvin ne è consapevole e ha accettato perché ha colto le potenzialità di crescita del Regio; lui sarà il leader di una squadra ancora da costruire e che, ragionevolmente, si avvarrà anche di un direttore artistico”.

Il nodo delle risorse

L'ultimo fronte aperto è quello delle risorse economiche da investire sul Regio: oltre ai circa 20 milioni di finanziamento in arrivo grazie alla Legge Bray e destinati alle fondazioni lirico-sinfoniche, infatti, si sta valutando l'accesso ad alcuni contributi ministeriali.

Marco Berton

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