La politica di genere come strumento per progettare una Torino migliore. Questa mattina in commissione Pari Opportunità sono stati ascoltati i responsabili del CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere), che grazie ad un accordo con Palazzo Civico dal luglio scorso svolge la funzione di Gender City Manager.
"L’obiettivo del nostro lavoro - ha spiegato la direttrice del Cirsde Beatrice Manetti - è portare un valore aggiunto alle politiche e agli eventi della Città, offrendo una prospettiva di genere. Ciò vale per ogni iniziativa: da una riqualificazione urbana ai percorsi di formazione o allo sviluppo di asili per conciliare lavoro e vita privata".
Rosatelli: "Stimolo esterno per il cambiamento"
"Uno strumento di stimolo esterno - lo ha definito l'assessore alle Pari Opportunità Jacopo Rosatelli - che può portare un contributo ad un ripensamento del modello istituzionale".
"Le istituzioni - ha aggiunto - hanno la possibilità di testarsi nuovamente, aprendosi alla contaminazione e al mutamento".
4 mila euro per il Gender City Manager
Palazzo Civico, con un'apposita delibera, ha stanziato 3.500 euro per sostenere le spese di ricerca e sviluppo del CIRSDe per il Gender City Manager, a cui si aggiungono 500 euro per trasferte e convegni. Una figura contestata dalla consigliera di Fratelli d'Italia Paola Ambrogio, che ha annunciato di depositare una mozione per l'istituzione di un "family manager, a fronte anche del calo di natalità".
Entro il 2022 documento valutazione per le politiche di genere
L'attività del Centro Interdisciplinare non rimarrà però solo sulla carta, ma troverà a breve un'applicazione pratica. Entro il 2022 verrà costruita, come ha spiegato la Presidente del CIRSDe Norma De Piccoli, "con i dirigenti una scheda Vige (Valutazione Impatto di Genere, ndr)".
"Non va considerato - ha aggiunto - l’ennesimo onere burocratico, ma un documento su come vengono pensate le politiche cittadine al fine dell'identità di genere". Se il debutto dell'iniziativa sarà con tutta probabilità negli uffici delle politiche sociali e giovanili, l'obiettivo è di estenderla anche agli altri settori per farla "rientrare nel processo decisionale" e favorire il rispetto delle differenze.
Ripensare la progettazione di una fermata del bus
L'idea è quindi di stimolare in primis una riflessione e poi un cambiamento anche su temi apparentemente distanti come la progettazione di una fermata del bus o della collocazione di una panchina in un parco, dove ad esempio la scelta di collocare un lampione soprastante può scoraggiare un'eventuale aggressione.
La misura di quanto questo tema stia diventando sempre più importante lo ha dato l'assessore Rosatelli, spiegando come il "Comune, per partecipare ai bandi UE, debba avere un piano di uguaglianza di genere".