Dal punto di vista ambientale, al posto di un'industria abbandonata, è meglio prevedere un parco con alberi o pannelli solari? E se i tetti di Torino fossero coperti per il 50%, 30% o 20% da lastre fotovoltaiche, quale sarebbe l'impatto a livello energetico ed ecologico? Da oggi il Comune avrà accanto a sé un nuovo alleato per fare scelte politiche più consapevoli su base scientifica, con l'obiettivo finale della decarbonizzazione.
Grazie ad un Protocollo d'Intesa siglato oggi tra il Politecnico, l'Università, ESCP Business School e la Città, quest'ultima potrà usufruire dei dati raccolti ed elaborati dal Laboratorio Energy Security Transition. Una sorta di control room che oltre ad incamerare numeri e valori ambientali di diverso tipo, è in grado di realizzare degli scenari futuri basati su questi.
"Siamo la prima città in Italia - ha sottolineato il sindaco Stefano Lo Russo - a fare una scelta di questo tipo e che approccia la transizione ecologica con questa modalità". L'ambizione è quella di creare un vero e proprio “modello Torino” con un supporto scientifico al processo di decisione politica per l’energia, sviluppando “tecnologie” (gestione dati, modellazione fruibile e interrogabile, cataloghi di azioni/policy) per la Città. Responsabile del protocollo per il Comune è l'assessore alla transizione ecologica Chiara Foglietta.
Tra gli obiettivi specifici dell’accordo, quindi, ci saranno: l’acquisizione dei dati per mappare costantemente il sistema energetico della città; la creazione di modelli, alimentati dai dati in grado di offrire una stima scientifica e quantitativa dei possibili impatti di scelte alternative; lo sviluppo di strumenti integrati e innovativi (database, piattaforme web interattive, decision theatre) a supporto del decisore e la creazione di un processo partecipativo e un dialogo diretto e costruttivo tra Amministrazione e popolazione attorno ai temi dell’energia e della sostenibilità.
In merito alla firma del Protocollo, così si è espresso Stefano Geuna, Rettore dell'Università: "La centralità strategica della transizione energetica è rimarcata dall’ormai pluridecennale emergenza ambientale, quindi dalle conseguenti linee di sviluppo continentale indicate dall’Unione Europea, ma anche dalla drammatica emergenza dell’invasione in Ucraina. Tanto la storia quanto la cronaca richiedono uno sforzo non rinunciabile della ricerca scientifica per trovare nuovi modelli di produzione energetica, a partire dai sistemi pubblici locali. Oggi siamo in campo insieme, atenei, istituzioni e stakeholder, con questo importante e significativo protocollo d’intesa anche per programmare la transizione di Torino ad un futuro energetico sicuro e pulito. Investiamo con fiducia nella ricerca e nella sua stretta relazione con le istituzioni, mai come oggi chiamate a scelte di lungo periodo, consapevoli che la conoscenza è il presupposto fondamentale per una corretta decisione pubblica".