Euclid è diventato grande. E adesso è pronto ad andare via di casa: letteralmente a guardarsi attorno. Si tratta infatti del satellite che Thales Alenia Space ha completato nel suo stabilimento di corso Marche e strada Antica Di Collegno, parte dell'area dove un tempo sorgerà la Cittadella dell'Aerospazio. Ma dove già da anni si fanno grandi passi avanti nell'esplorazione e la scoperta dello Spazio.
Un grandangolo "gioiello" che scruta dieci miliardi di anni luce di storia
Euclid è una specie di enorme telescopio: "un grandangolo con un campo di vista grande due volte la superficie della Luna, ma senza distorsioni", spiega Giuseppe Racca dell'Agenzia spaziale europea. E in questi giorni ha visto concludere le proprietà attività di integrazione a Torino e presto sarà sottoposto a Cannes ai test ambientali nell'ambito della missione che coinvolge anche Agenzia spaziale Italiana e quella Europea. Una missione avviata ormai dieci anni fa e che vuole dare nuovi strumenti all'osservazione delle (tante) cose che ancora non sappiamo del Cielo.
Il budget Esa per Euclid è di 800 milioni, per un totale di 1,2 miliardi di valore economico complessivo aggiungendo le altre componenti.
Lancio entro il 2023, nonostante l'intoppo russo
"In 6 anni Euclid può permettere di osservare il 36% dell'Universo (attraverso 500mila immagini, ndr) e fino a 10 miliardi di anni luce di distanza - prosegue Racca - ovvero il primo terzo della vita dell'Universo fin qui, quando si sono formate la maggior parte dei pianeti e delle galassie. In particolare, vogliamo capire perché, negli ultimi miliardi di anni luce, l'espansione ha accelerato la sua marcia. Euclid è pensato proprio per questo. È uno strumento perfetto e rappresenta un gioiello".
Inizialmente previsto con un lanciatore russo, ora si attende il mese di marzo per avere il satellite pronto per il lancio. Si pensa al vettore Ariane 6 Due, in fase di finalizzazione, "con la speranza di lanciare entro la fine del 2023", conclude Racca.
C'è qualcosa che non torna nello Spazio
"C'è qualcosa che non torna, nell'universo - aggiunge Barbara Negri dell'Agenzia spaziale Italiana - e quella di Euclid rappresenta la seconda missione di questo genere per capire i più. In futuro non ci sono programmi simili in vista e anche la Nasa è interessata".
ESA si occuperà del satellite, ma anche del lancio, del controllo e delle operazioni in volo. L'Italia contribuisce nella parte ottica e dell'infrarosso. "Un team di cento persone, scienziati, da dieci anni si dedica completamente a questo", aggiunge Negri. "Poi, presso Altec sempre qui a Torino, si passerà all'analisi dei dati che saranno raccolti".
Arrivare a vedere fino a 30 milioni di galassie
"Tra materia, materia oscura e tutto ciò che ancora non conosciamo, speriamo di ricostruire il più possibile in circa un terzo del cielo. Contiamo di poter arrivare a vedere fino a 30 milioni di galassie", dice Luigi Guzzo, docente dell'Università degli Studi di Torino uno dei coordinatori scientifici. "Euclid dominerà la cosmologia dei prossimi 15 o addirittura vent'anni. Andrà a verificare su vastissima scala la teoria della Relatività di Einstein. Un'intera generazione di scienziati potrà lavorare su questi dati".
Partiti da zero: ecco la sfida per 120 aziende
A livello industriale, il progetto ha dovuto iniziare da zero. "L'impresa dura ormai da nove anni - dice Paolo Musi, responsabile del programma per Thales Alenia Space - e la durata della missione sarà di 6-7 anni. La massa è di 2169 chili con una potenza elettrica però di una piccola utenza domestica: 1,8 kilowatt. E' alto circa 4,5 metri e ha un "diametro" di 3,1 metri. Il telescopio è in grado di lavorare a -180 gradi di temperatura con elevatissima precisione di puntamento. Ha due tipi di propulsione e manderà montagne di dati sulla Terra".
Thales Alenia space guida una squadra di oltre 120 aziende in 20 Paesi europei. Il contributo italiano pesa per un terzo dell'impresa e i grandi nomi sono, oltre a TSA, anche Leonardo. Ma sono state coinvolte anche moltissime pmi. "C'è un indotto spaziale che sta crescendo intorno ai grandi player e queste commesse rappresentano una grande spinta di crescita anche per loro".