Non un Ulivo 2.0, ma più un vero e proprio schema "Lo Russo". È questa la ricetta che il sindaco di Torino Stefano Lo Russo auspica che il centrosinistra metta in campo alle prossime elezioni del 25 settembre. Alla luce anche della sua vittoria alle scorse amministrative.
"I 5 Stelle non ci sono già più"
E come accaduto all'epoca per le Comunali, il primo cittadino rifiuta qualsiasi ipotesi di alleanza con il M5S. "I 5 Stelle non ci sono già più - ha detto - basta parlare di loro. Su questo la posizione del Pd è nazionale ed è netta". Per Lo Russo il Partito Democratico deve fare da "polo aggregatore di una coalizione certamente elettorale, che può anche diventare politica".
"Perimetro punti di contatto programmatici per alleanza"
Una delle contestazioni delle ultime ore sul campo largo che si sta formando - che dovrebbe contenere Azione, Italia Viva, Più Europa, Moderati - è che queste forze politiche abbiano idee troppo distanti su temi come ambiente e reddito di cittadinanza. "Le coalizioni - spiega Lo Russo - sono tra partiti diversi, che non hanno programmi completamente sovrapponibili, se no sarebbero lo stesso partito. Il perimetro dei punti di contatto programmatici è quello intorno al quale far convergere un'alleanza, anche elettorale".
No ad un Ulivo 2.0
E da parte dei Moderati era arrivata la proposta di ricreare un Ulivo 2.0. Un'ipotesi che non convince il sindaco. "Io non sono affezionato - ha spiegato - alle formule del passato: sono piuttosto attento agli schemi che possono configurare il futuro".
"L'Ulivo - ha proseguito - è stata un'esperienza positiva nel centrosinistra, ma ci sono state delle ragioni che hanno portato alla sua chiusura e alla fondazione del Pd, che quest' anno fa 15 anni".
"Oggi la nostra sfida è quella di dare risposte molto più concrete, cioè cosa si pensa di fare per fronteggiare l'emergenza salari troppo bassi, il tema del precariato e il caro-bollette" ha concluso Lo Russo.