A che punto è la riapertura dei Murazzi annunciata per l’estate? Nelle notti d’agosto, i torinesi possono godere dello spazio che si snoda lungo il fiume Po, alla ricerca di sano divertimento? La sensazione è che per “i Muri”, la tanto annunciata riapertura estiva dopo anni di silenzio e desolazione si sia compiuta solo a metà.
“Murazzi aperti entro l’estate”: ma è davvero così?
Negli scorsi mesi, diversi esponenti della Giunta (e lo stesso sindaco Stefano Lo Russo) avevano ipotizzato una riapertura prima dell’estate, addirittura per Eurovision. In realtà al momento sono diverse le arcate che risultano ancora chiuse. Alcune sono letteralmente sprangate con lucchetti e catene: all’interno di queste, da una finestra rotta si possono vedere rifiuti di ogni genere. Dai divani alle bottiglie, passando per bagni aperti, non manca davvero niente. In altre invece i lavori procedono anche ad agosto, con operai, gru e furgoni che non si fermano nemmeno nelle ore più calde. Segnali di fermento, ma la fine dei lavori appare non così prossima.
Segnali di cambiamento
Eppur qualcosa si muove, ai Murazzi. Giancarlo, pur in una versione inedita ha riaperto. Porto Urbano, con tanto di tavolini lungo il fiume, è già apprezzato dai torinesi. E poi ci sono i locali di sempre, come Bomaki o il Magazzino sul Po e la Student Zone. Sempre aperto il Csa Murazzi, I ribelli sul Po: quello però è un altro capitolo, trattandosi di un’ occupazione abusiva lunga trent’anni.
Insomma, la sensazione è che la ruota chiamata “riqualificazione” abbia iniziato a muoversi, ma che il processo sia più lungo del previsto. Per i Murazzi, quindi, un’estate a metà.
Aspettando i battelli, il molo dei Murazzi sprofonda nell’abbandono
Quanto è lontano il 2026. Mancano infatti quattro anni alla deadline data dal Comune di Torino per il ripristino della navigazione sul fiume Po: tra fondi Pnrr (100 milioni) e altri cinquanta milioni stanziati, tra gli obiettivi della riqualificazione del Valentino c’è anche quello di ripristinare la navigazione dei battelli. Il presente è però un molo abbandonato. Nelle scorse settimane Palazzo Civico ha disposto ed eseguito la rimozione della biglietteria, ma nel luogo in cui i battelli Valentino e Valentina caricavano i turisti c’è spazio solo per silenzio e degrado. La riqualificazione, sebbene sia già scritta nero su bianco, appare lontana, come un miraggio.