Per chi ha i capelli bianchi o ha superato i 50, significa fare un tuffo all'indietro e ritornare all'infanzia. Goldrake, Mazinga e Jeeg Robot sono stati i cartoni animati giapponesi che hanno fatto innamorare milioni di bambini italiani tra gli anni Settanta e l'inizio del decennio successivo.
Eroi dei fumetti giapponesi
Robottoni giganti pilotati dall’interno da un uomo che molti dei ragazzini di allora sognavano di poter guidare per affrontare e vincere le sfide contro le forze del male che attaccavano la terra. Se la tv del terzo millennio li ha ormai cancellati da tempo, nella memoria di chi ha visto e si è appassionato di quei cartoni restano un ricordo fantastico, che presto potrà trovare occasione di essere rinfrescato, magari in compagnia dei propri figli. A Torino, infatti, sta per sorgere una statua di Goldrake di 8 metri d’altezza: sarà realizzata in ferro corten ed andrà a far compagnia alle sue sette sorelle che già fanno mostra di sè in piazza Riccardo Valla, davanti al Mufant, il Museo della Fantascienza di Torino.
Appuntamento al Mufant a fine novembre
Non poteva che essere questa la 'casa' che ospiterà la gigantografia di un personaggio iconico circa mezzo secolo fa. L’installazione, inizialmente prevista per il mese di ottobre, è slittata alla seconda metà di novembre, quando saranno terminati tutti i lavori necessari, compresi quelli della messa in sicurezza e risistemazione della pavimentazione, mentre in queste settimane un architetto sta lavorando con uno studio di grafici alla realizzazione dei disegni della statua.
Sentirsi Actarus
I costi della statua sono già coperti, tuttavia il Mufant ha deciso di aprire una piccola raccolta fondi per contribuire alle spese per la messa in sicurezza dell'opera. Si tratta di avere ancora qualche mese di pazienza e poi quel meraviglioso Goldrake diventerà realtà e qualche over 50 potrà sentirsi un pò Actarus (il pilota giapponese, ndr) nelle battaglie contro Vega, vicino alla gigantografia di uno degli eroi della propria gioventù.