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Attualità | 08 settembre 2022, 07:20

"Sono Qui" i 26 scatti che mostrano come cambia piazza San Carlo, ma anche tutta Torino

Progetto triennale tra IED e Gallerie d'Italia: le foto dei ragazzi raccontano come il nuovo museo ha modificato il cuore della città

portici di piazza san carlo

"Sono qui" i 26 scatti che mostrano come cambia piazza San Carlo, ma anche tutta Torino

Un laboratorio per la città, ma soprattutto un regalo per chi passeggia nel cuore di Torino. Da oggi, sotto i portici di piazza San Carlo, si mostrano ai passanti le opere di "Sono Qui", mostra fotografica voluta dall'Istituto Europeo di Design e prima importante tappa di un progetto che vede coinvolti gli studenti del Corso Triennale in Fotografia IED. La durata è triennale e vede la partnership con Gallerie d’Italia, museo della fotografia di Intesa Sanpaolo.

26 scatti realizzati da giovani fotografi

Allestita sotto i portici di piazza San Carlo, la mostra presenta alla città, fino al 30 settembre, una selezione di ventisei scatti fotografici realizzati dai ventuno diplomati e diplomate del Corso Triennale in Fotografia 2021/22, che raccontano la trasformazione del territorio legata all’arrivo di questa Istituzione culturale. "Siamo all'inizio del viaggio, stiamo imparando a dialogare con questi spazi e con questa piazza - dice Michele Coppola, direttore di Gallerie d'Italia per Intesa Sanpaolo - ma siamo pronti a impegnarci sempre di più e ad accogliere anche in maniera stabile attività come queste".

Dai toret ai senzatetto

Nelle fotografie, molte immagini di una metropoli che ha anime diverse: la tradizione (con i toret che regalano acqua), ma anche le emergenze sociali con i senzatetto che vivono sotto i portici. Ma anche gli abitanti del centro, spesso "invisibili" tra uffici ed eventi. E ancora: i negozi storici, le cantine con i loro segreti il corso del Po, la comunità Lgbtqi, il paranormale e le anime nascoste sotto la Mole.

"Quel che avete fatto è rivoluzionario: avete ampliato piazza San Carlo - commenta l'assessore comunale alla Cultura, Rosanna Purchia - e i ragazzi che oggi espongono le loro opere rappresentano il nostro futuro. Quel futuro che vogliamo e dobbiamo tutelare".

Una proposta d'arte "pubblica"

La mostra è in uno spazio pubblico, fuori da Gallerie. E dunque riconquista spazi comuni, diventando un ponte con le persone. "Anche non esperti della fotografia e dell'arte, diventando una proposta di tipo pubblico", sottolinea Giulia Ticozzi, docente IED che ha seguito il progetto.

Il timone è saldamente nelle mani di Paola Zini, direttrice di IED. "Ci è stata data totale libertà e i ragazzi hanno dato un grande contributo, mettendosi in gioco. Ringraziamo il Comune e Intesa per la possibilità".

Massimiliano Sciullo

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