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Politica | 26 settembre 2022, 13:17

Elezioni 2022, l'analisi di Lo Russo: "Al Pd non farà male stare in opposizione" [VIDEO]

Il sindaco di Torino: "Il Pd deve trarre un messaggio molto forte da questo risultato elettorale. Anche da minoranza si può dare contributo al Paese"

stretta di mano Lo Russo Petrini

Il sindaco Stefano Lo Russo e Carlin Petrini

Al Pd non farà così male "stare in opposizione" e la storia di Torino lo dimostra. A dirlo è il sindaco Stefano Lo Russo, alla luce della sua storia politica: dopo 5 anni in minoranza con l'ex prima cittadina Chiara Appendino, dallo scorso autunno siede sulla poltrona più importante della Sala Rossa. 

"Torino dimostra che si può governare, stare all'opposizione e poi tornare a governare"

E a margine di Terra Madre Salone del Gusto fa esattamente questa riflessione: "Il Pd deve trarre un messaggio molto forte da questo risultato elettorale: il periodo che si annuncia davanti a noi, che sarà verosimilmente di opposizione, non è detto che faccia così male al Partito Democratico".  "Torino dimostra - ha poi aggiunto - che si può governare, stare all’opposizione e tornare a governare. Credo che essere minoranza possa servire a dare un utile contributo a una fase molto complicata per la vita del Paese: anche il modo di fare opposizione darà la cifra di quello che può essere il futuro del Pd e del centrosinistra".

Letta non si ricandida: "Il Pd non faccia finta di niente"

Questa mattina il Segretario del Pd Enrico Letta, lanciando il nuovo congresso, ha annunciato che non si ricandiderà. "La campagna elettorale - commenta Lo Russo - ha lanciato alcuni messaggi, il risultato non è stato soddisfacente. È apprezzabile che il segretario ne prenda atto e si accolli delle responsabilità relativamente alla conduzione della campagna elettorale".

"Il Pd - aggiunge - deve stare attento a non pensare che questo risolva i nodi politici: non si può fare finta di niente, cambiando solo il Segretario".

"Non rendiamo orfana una sconfitta che ha tanti genitori"

E sul messaggio che arriva dalle urne, dove ha trionfato il centrodestra, Lo Russo sottolinea: "Ci vuole ben altro per rifondare il Pd: la priorità è capire bene lezione dalle urne. Gli elettori hanno sempre ragione, capiscono e decidono".

"Il Pd all’opposizione - ha proseguito - può ripartire, se lo fa con lo spirito giusto: quando fallisce, fallisce un intero gruppo dirigente, mai  uno solo. Le sconfitte sono quasi sempre orfane i successi hanno un sacco di genitori e  parenti. Evitiamo di rendere orfana questa sconfitta, che ha tanti genitori" ha concluso il sindaco di Torino. 

Dalle urne rafforzata la maggioranza in Sala Rossa

E sul risultato elettorale di Torino città, dove il centrosinistra è riuscita a fare eleggere sui collegi uninominali Riccardo Magis e Andrea Giorgis, perdendo per soli mille voti il collegio della Circoscrizione 3-4-5, Lo Russo ha detto "non posso che essere soddisfatto", anche se non in termini assoluti per il "risultato nazionale"., "Sicuramente, - ha poi aggiunto - anche in termini prospettici, è molto positivo il risultato del Terzo Polo che a Torino è andato in doppia cifra: credo che la maggioranza consiliare, che è uscita vincitrice dalla amministrative qualche mese fa, esca rafforzata da questo risultato elettorale".

Più duro il Segretario Metropolitano Marcello Mazzù, che sottolinea: "Non ci consoliamo con il risultato di Torino, dove il Pd è lungamente il primo partito con il 26%, 6 punti sopra la media nazionale. Ripartiamo, con umiltà e impegno, da questo risultato".

Furia: "Sbagliato dare tutta la colpa a Letta"

"Pensare che i problemi del Pd si risolvano rispolverando la logica della rottamazione, semplicemente dando tutta la colpa a Letta, è un modo per lavarsi le mani di quei problemi, è un modo per rimuoverli, non per affrontarli". Ad affermarlo, in un lungo post Facebook, il segretario regionale del Pd Paolo Furia, secondo cui "ci vuole rinnovamento nel personale politico, ma ci vuole anche un disegno. Una linea. Un'idea. Scrollarsi di dosso l'arroganza di certo moderatismo da salotto", a cominciare dal "tornare con i lavoratori non solo in campagna elettorale".

"Tornare a ascoltare i territori quando si fanno le liste, comunque, sarebbe una buona idea - ha aggiunto Furia - Questo purtroppo non si può dire che sia stato fatto del tutto, nonostante le promesse in tal senso, e questo anche forse un poco paghiamo".

Cinzia Gatti

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