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Cultura e spettacoli | 16 luglio 2024, 11:25

Torino "faraonica", l'Egizio fa ricca la città: boom di turisti stranieri, in aumento anche i torinesi e i giovani

Dal 2017 raddoppiato l’impatto economico, che arriva a 416 milioni di euro. Christillin: “Ogni euro investito per chi lavora per noi ne genera almeno due. Rispetto a Venezia e Firenze, la città ha un turismo sostenibile”

persone in coda davanti al museo Egizio

Grande l'impatto del Museo Egizio sull'economia torinese

Ben 412 milioni di euro. A tanto ammmonta l’impatto economico del Museo Egizio sulla città di Torino e la provincia. “È un dato che ha sorpreso anche noi considerando gli anni del Covid - commenta la presidente della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin -. Siamo una parte attività della comunità, di un territorio che vive e siamo utili al di là della nostra missione”.

Numeri faraonici

Un Museo che è passato da 567 mila visitatori nel 2014 a 1 milione e 61 mila nel 2023 e passando da 13 a 75 dipendenti. Ma che di conseguenza ha aumentato anche le sue spese. L’ultimo bilancio ammonta a 17 milioni di euro. “La parte più significativa della spesa dell’Egizio è dedicata alla ricerca. È un Museo vivo che produce ricchezza intellettuale. Le spese ci sono, ma se sono in ricerca ti tornano indietro molto di più. Ogni euro investito per chi lavora per noi ne genera almeno due”.

Tornando all’indagine, l’ultima era stata fatta nel 2017, quando si era rilevato un impatto di 187 milioni di euro. Un valore più che raddoppiato in sette anni. 

La spesa raddoppia

La stima della spesa diretta, calcolata attraverso la somma delle spese dirette del museo in beni e servizi e stipendi della struttura e le spese dirette dei visitatori (dai biglietti agli alberghi), raddoppia passando da 81 milioni di euro a oltre 195 milioni di euro. 

Per l’indagine 2024, la raccolta dati si è svolta tra luglio e ottobre 2023 marzo e dall’analisi del bilancio 2022 del Museo. 

Un cambio di passo

C’è stato un cambio di passo rispetto a dieci anni fa - spiega il direttore, Christian Greco -. Il Museo è un organismo vivo. Dal 2017 ad oggi abbiamo moltiplicato il valore economico e sociale del territorio questo perché se è davvero un ente di ricerca si hanno nuovi percorsi e prodotti da offrire. Gli scavi in Egitto, le nuove tecnologie, aprirsi alle nuove generazioni. Ecco questo quello che è diventato il Museo Egizio”. 

L’identikit del visitatori

Secondo l’indagine il 61% dei visitatori sono turisti, di questi il 20% sono stranieri. Il 22% del pubblico totale è composto da torinesi. 

Quello che abbiamo rimarcato rispetto alla ricerca di 2017 è stato l’aumento dei visitatori stranieri - evidenzia Christillin -, ma la cosa importante è che sono aumentati anche i visitatori torinesi. In generale però credo che l’offerta culturale di Torino sia molto attrattiva. Poter trovare oltre all’Egizio un’offerta complessiva del territorio aiuta il turismo piemontese che ormai si assesta sui 6 milioni di euro. Non siamo Venezia o Firenze, ma riusciamo ad avere un turismo sostenibile”. 

Come per altre realtà culturali di Torino, vedi il Circolo dei lettori, i visitatori dell’Egizio sono donne di età compresa tra i 35 e 64 anni (57,6%), mentre i giovani tre i 18 e 34 anni sono il 15%. 

Il pubblico femminile sembra più affezionato ma la cosa che ci ha colpito di più è l’aumento dei giovani - conclude la presidente -. Il Museo Egizio non è più solo il luogo in cui si viene quando si frequentano le elementari”, conclude Christillin. 

Chiara Gallo

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