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Cultura e spettacoli | 11 ottobre 2022, 10:10

Torino come Parigi: “Il bacio” e centinaia di scatti di Robert Doisneau in mostra a Camera

Fino al 14 febbraio 130 immagini per celebrare uno due padri della fotografia del Novecento

Robert Doisneau in mostra a Camera

Torino come Parigi: “Il bacio” e centinaia di scatti di Robert Doisneau in mostra a Camera

‘Amore’ e ‘Parigi’ sono le prime parole che vengono in mente quando si parla del fotografo Robert Doisneau. E senza dubbio la mostra aperta fino al 14 febbraio a Camera è un’immersione nelle atmosfere Parigine del secondo dopo guerra.

Le atmosfere della ville lumière

Una passeggiata tra le strade e le vie della ville lumière riprese dall’obiettivo curioso e disobbediente di Doisneau.

130 scatti in 11 sezioni che accompagnano il visitatore fino all’atteso e celeberrimo “bacio”, scattato davanti al Municipio di Parigi.

Alla scoperta di un mago delle immagini

“Cosa significa questa mostra a camera? - spiega Walter Guadagnini, direttore di Camera - Appartiene dei filoni quello dei grandi classici rivisitati all’interno di queste sale”.

Dopo le mostre su Mollino, Man Ray, la collettiva del Moma, la retrospettiva dedicata a Doisneau dà la possibilità al pubblico di conoscere uno dei maggiori fotografi del ‘900. Autore giocoso e divertente, amava ritrarre i volti della strada, cercando di cogliere quanto più poteva l’attimo, ma senza dimenticare l’importanza della composizione dell’immagine.

Doisneau il fotografo della pace

Insieme a Robert Capa, Doisneau è uno dei monumenti alla fotografia” commenta il curatore Gabriel Bauret. Se Capa suo malgrado è catalogato come il fotografo “della guerra”, Doisneau è quello “della pace”. 

Aurore del “teatro della strada” alla sua morte ha lasciato oltre 450 mila i negativi in eredità al mondo. Grazie alla catalogazione dalle figlie e oggi possiamo esplorare questa mostra che percorre i vari temi cari al fotografo di Gentilly: dall’infanzia, al mondo operaio, dai cafè ai personaggi del suo tempo quali Prevert, Picasso, Giacometti. 

Trasformare la filosofia in immagini

Fil rouge il legame con la biografia, per scoprire l’autore dietro l’immagine, e il “bonhueur”, il buonumore, “di cui forse abbiamo bisogno soprattutto in questo periodo di crisi globale” commenta il curatore. 

Il punto di partenza è l’infanzia, filone caro al fotografo, che vuole esprime felicità e al tempo stesso ricercare l’empatia con il mondo operaio”. 

Un autore umanista, ma non solo, esistenzialista che ha tradotto la filosofia del suo tempo in fotografie”. 

 

Per info: www.camera.to 

Chiara Gallo

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