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Politica | 12 ottobre 2022, 13:03

Non si affitta a persone straniere? Torino contro le discriminazioni: "Promuoviamo chi affitta agli extracomunitari"

Al via uno strumento che permetta a chi subisce un pregiudizio di poterlo denunciare. Rosatelli: "Presto un protocollo per sostenere l'attività e la reputazione di chi dà casa a chi è in difficoltà". Il rischio del caporalato abitativo

Non si affitta a persone straniere? Torino contro le discriminazioni: "Promuoviamo chi affitta agli extracomunitari"

Raccogliere le segnalazioni di discriminazione nel momento della ricerca nell'affitto di una casa, utilizzando una rete di associazioni solidali sul territorio.

Donne, straniere, con bambini, soprattutto di colore. Sono tante le situazioni che ripetendosi spalancano un panorama di disagi enormi. Risposte reticenti, sul rischio di non poter poi mandare via nuclei con i bimbi, oppure che si rifanno al decoro del condominio o al timore che da una persona si arrivi a molti più occupanti. "Bisogna porre rimedio e dare risposte a chi si trova in condizioni di disagio per non lasciare indietro nessuno", dice Valentina Cera, consigliera delegata della Città metropolitana.

Tante associazioni che uniscono il territorio

L'iniziativa è coordinata da Almaterra e Arteria onlus, insieme al Nodo Antidiscriminazioni della Cittàmetropolitana di Torino. "Circa il 40% delle donne che assistiamo ha denunciato situazioni di difficoltà con la casa - dice Paola Ciafardoni -. Oltre duecento persone che si sono rivolte a una piccola associazione di territorio: problemi a trovare alloggio, ma anche sistemazioni non dignitose".

Si raccoglieranno dati per un anno, su Torino e nella prima e seconda cintura. "Bisogna coinvolgere nella compilazione di questo formulario più persone e associazioni possibili", auspica Ciafardoni. "Per ora raccogliamo i dati e poi passeremo a proposte si lavoro".

"Sono tante le persone che non trovano casa a causa del loro colore o del nome che hanno sui documenti - aggiunge Ivano Casalegno, presidente di Arteria -, cerchiamo di aiutarli da tanto tempo e questa iniziativa è parte della nostra eredità che mettiamo a servizio di un percorso condiviso".

Il rischio del "caporalato abitativo"

"In 4 mesi prima della pandemia, su 90 annunci, sono riuscito a vedere un solo appartamento - aggiunge Casalegno - e ben pochi hanno ammesso che è un problema di stranieri. Spesso è celato, ma c'è. È più subdola. Ci sono agenzie immobiliari che nemmeno pubblicano annunci di affitto pur di non dover dire di no agli stranieri, secondo le indicazioni dei proprietari di casa. C'è  anche un problema di colore, evidentemente. E poi c'è chi lucra tantissimo sugli stranieri, pensiamo a certe soffitte. È caporalato abitativo".

E c'è uno spettro decisamente più ampio, da tenere presente: "Oltre agli stranieri ci sono tanti italiani che ormai sono in difficoltà, nel trovare un alloggio. Innescare un meccanismo positivo sarebbe prezioso per tutta la società".

Presto un meccanismo che premia chi fa inclusione nel mercato immobiliare

E il Comune di Torino sta elaborando uno strumento per dare una mano in questo senso. "Bisogna dare a chi si sente discriminato lq possibilità di denunciarlo per trovare misure correttive e di tutela di tutti - commenta Jacopo Rosatelli, assessore comunale Welfare e pari opportunità -. Ma bisogna anche prevenire: entro qualche mese concluderemo un meccanismo che premia in termini di promozione e reputazione gli attori del mercato immobiliare,  ma anche gli amministrori che promuovono l'inclusione".

"D'altra parte chi rinuncia ad affittare a stranieri perde una porzione di occasione - aggiunge Rosatelli - e, se si può contrastare la paura, si garantiscono meccanismi convenienti per padroni di casa e inquilini".

Massimiliano Sciullo

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