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Economia e lavoro | 26 ottobre 2022, 19:49

Stellantis, da Torino il via alla trattativa sul rinnovo del contratto nazionale: "Aumentare i salari per combattere l'inflazione" [FOTO]

Coinvolti i sindacati metalmeccanici "firmatari", manca la Fiom che viene ricevuta a parte. Sul tavolo gli stipendi, ma anche la sicurezza, i premi e l'orario di lavoro

Stellantis incontro rinnovo contratto

E' cominciata oggi la trattativa per il rinnovo del contratto Stellantis

Trattativa al via, con gli occhi di tutta Italia puntati su Torino, per il rinnovo del contratto nazionale di Stellantis, ma che riguarda anche Cnhi, Ferrari e Iveco. Appuntamento di buon mattino nella sede dell'Amma, alla presenza delle sigle sindacali "firmatarie", ovvero quelle che fin dall'inizio hanno sottoscritto questo tipo di accordo, in scadenza il 31 dicembre prossimo.

Ovviamente nessun passo avanti concreto è stato già compiuto in queste ore, ma il vertice è servito per gettare le basi, presentando la piattaforma dell'accordo. "Quella di oggi è una giornata molto importante per il rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro nato nel 2010 come contratto Fiat, per tre volte rinnovato nel corso anni e in scadenza al 31 dicembre", sottolineano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto. “Ci troviamo dinanzi a un rinnovo tanto più difficile, quanto più complesso è il contesto in cui ci muoviamo. Inflazione, crisi degli approvvigionamenti, segnali di recessione economica, insicurezza internazionale costituiscono una sfida per molti versi senza precedenti”.

La frattura nel fronte sindacale
Un contratto che, all'origine, ha sancito anche una frattura tra le sigle sindacali, visto che Fiom non ha mai sottoscritto l'accordo e che viene ricevuta a parte. "Quando è nato lo scopo principale del CCSL è stato contribuire a salvaguardare l’esistenza stessa di Fiat in Italia, scongiurando il rischio di chiusure e di licenziamenti; poi abbiamo guadagnato relazioni sindacali più corrette e premi aziendali dignitosi; infine abbiamo conseguito aumenti rilevanti in paga base, sconfiggendo coloro che nel nostro Paese volevano perseguire le politiche di austerità e di svalutazione salariale. Oggi ci attende una sfida altrettanto importante: salvaguardare i lavoratori dal rischio di impoverimento causato dall’aumento dei prezzi dei beni essenziali e preservare condizioni di lavoro sicure dal continuo taglio dei costi".

"Abbiamo ribadito all’azienda la necessità di concludere presto e bene la trattativa. In una situazione come quella attuale con un’inflazione a due cifre è prioritario  tutelare il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori puntando nel contempo a  migliorare altri aspetti economici e normativi del contratto.  Su queste basi abbiamo richiesto un aumento dell’8,4% nel 2023, un 4,5% nel 2024 un 2,5% nel 2025 richieste che tengono naturalmente conto del recupero del differenziale di inflazione del 2022, il cui dato è molto superiore alle aspettative, e fanno riferimento ad uno scenario inflattivo che nei prossimi tre anni sarà caratterizzato da grande variabilità e incertezza. Gli aumenti andranno pertanto adeguati sul dato dell’inflazione reale anno per anno", sottolineano il segretario generale Fim CislRoberto Benaglia e del segretario nazionale responsabile automotive, Ferdinando Uliano

Sul tavolo anche il tema dei premi ("importante migliorare i premi variabili e altri emolumenti, quali l’indennità di funzione direttiva, l’elemento economico sul ciclo continuo e le maggiorazioni al sabato"), della sicurezza e dell’orario di lavoro. "E' necessario - dicono i metalmeccanici Fim - introdurre nuove forme di elasticità per conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro. Per i lavoratori che svolgono attività non da remoto e per quelli che sono vincolati alla produzione si devono allargare le fasce d’ingresso, migliorando i permessi di recupero e l’utilizzo dei permessi retribuiti frazionati".

"Il recupero del potere d'acquisto dei lavoratori è una priorità - concorda il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Mauloe il recupero del potere d'acquisto dei lavoratori è una priorità. I lavoratori da questo rinnovo del CCSL si aspettano anche delle certezze sul loro futuro occupazionale, e per questo la discussione sulla parte normativa è particolarmente importante, poiché dovrà rafforzare il sistema partecipativo ed impedire che il management prevalentemente francese del gruppo pensi che gli stabilimenti italiani siano residuali nel sistema”.

"Oggi è stato un confronto molto importante con i vertici dei gruppi: siamo entrati nel merito dei costi di produzione sopportati dalle aziende a causa dei continui aumenti nel nostro Paese, dell’energia elettrica al gas per passare alle materie prime. Senza dimenticare la necessità del recupero di potere d’acquisto per i salari dei lavoratori": così Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici.

L'altro incontro
Nel pomeriggio anche la Fiom ha incontrato gli esponenti di Stellantis: "Siamo arrivati a questo tavolo con un'esperienza di quattro anni alle spalle e pensiamo che come parte il tavolo negoziale è il punto fondamentale se si vuole fare una vera trattativa. Per questo abbiamo chiesto all'azienda di verificare entro l'inizio della prossima settimana e di dirci quali sono le condizioni per una condivisione del percorso necessaria a poter fare una trattativa vera". ha detto Michele De Palma, leader di Fiom. "Se non dovessero esserci queste condizioni la Fiom con i suoi delegati e le sue strutture si riunirà e deciderà quali saranno le iniziative da dover prendere".

Già fissate le prossime date della trattativa: si ricomincia il 15 novembre, quindi il 21, il 22, il 5 dicembre, il 6 e il 12, fino al 13.

Massimiliano Sciullo

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